Case comunità e farmacie nella riforma della sanità

Partita la maratona in Regione per approvare la nuova legge. Pd e 5Stelle pronti alle barricate

Case comunità e farmacie nella riforma della sanità

È partita la maratona per l'approvazione delle legge di riforma della sanità lombarda, ma il percorso sarà lungo e tormentato. Al progetto di legge 187 che modifica la legge 33 del 2009 sono stati presentati 1.983 emendamenti (1.543 5Stelle; 310 Pd, 16 +Europa; 10 FdI, 6 Lega; 3 Forza Italia; 70 consigliere Niccolò Carretta; 25 Luigi Piccirillo) e 6.862 ordini del giorno. Il termine per la presentare ordini del giorno ed eventuali sub-emendamenti è alle 14 di oggi. Il dibattito in aula, previsto fino al 26 novembre, prevede sedute tutti i giorni dalle 10 alle 18 per il dibattito generale, iniziato ieri. Ogni consigliere ha a disposizione 10 minuti, più 5 per illustrare i singoli ordini del giorno. L'illustrazione degli emendamenti e degli ordini del giorno sarà consentita solo nel corso della discussione generale che rischia di durare 400 ore dato che Pd e grillini hanno deciso di usare «il jolly» per evitare il contingentamento dei tempi. Una volta terminata, si procederà alla votazioni degli articoli e degli emendamenti e degli ordini del giorno.

In apertura di seduta i 5Stelle hanno incassato la bocciatura delle quattro pregiudiziali di costituzionalità presentate alle legge: «La criticità più grossa della (non)riforma Moratti-Fontana è la presenza di articoli in contrasto con la normativa nazionale» spiega Marco Fumagalli - Alcuni passaggi rappresentano una vera e propria sfida al governo nazionale, passibili di impugnativa alla Corte costituzionale».

Il capogruppo del Pd Fabio Pizzul ha annunciato che «tenteremo di inserire all'interno del testo almeno tre elementi: deve essere garantita una sanità per tutti, universale, forte sul territorio e con un miglior equilibrio tra pubblico e privato. Questa riforma che non risolve i problemi del nostro sistema sanitario, anzi li amplifica». Pizzul è tornato quindi a criticare la scelta del presidente della Giunta, Attilio Fontana, di porre la fiducia sulla riforma «per cui sarà impossibile il voto segreto». Una decisione che, insiste il capogruppo dei dem lombardi, denota «una debolezza nella compattezza della maggioranza». «La maggioranza ha sempre dimostrato che, anche nei voti segreti, è compatta» replica a stretto giro di posta il capogruppo della Lega Roberto Anelli.

Tra le novità «della manovra da 2 miliardi di euro, finanziati per il 50 per cento con i fondi del Pnrr e 50% della Regione, la realizzazione di strutture territoriali per il potenziamento della sanità di prossimità» spiega Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità e relatore del progetto di legge. Tradotto: 203 case di comunità e 60 ospedali di comunità dove opereranno team multidisciplinari che costituiranno il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie e saranno il punto di riferimento per i malati cronici. Le Centrali operative territoriali (una per ogni distretto) coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e si avvarranno di tutte le attività di telemedicina e medicina digitale. Mentre gli Ospedali di comunità si occuperanno di ricoveri brevi e di pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica.

Tra gli altri punti nodali, come ha ricordato Monti, «il potenziamento del ruolo delle farmacie a partire dalla possibilità di somministrare le vaccinazioni (è partita ieri la terza dose in farmacia per gli over 60) e alla presa in carico delle cronicità».

Cambia infine il rapporto tra pubblico e privato. «Dettaglio rischiosissimo per la tenuta della sanità lombarda e contrario all'impostazione nazionale» per i dem, ma nelle intenzioni della Regione nato con l'obiettivo di snellire le liste di attesa.

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