Chiusa dall'Asl la panetteria dei vip

Il bancone e gli scaffali erano un po' retró ma ci si entrava volentieri nella panetteria di via Montebello 7. Quello stile «vecchia Milano» rimasto intatto negli anni solleticava la nostalgia e riportava con la mente ai negozietti di quando eravamo piccoli. Ma là dentro le pulizie non venivano fatte da quel dì.
Il panificio di Brera, a un passo dal fioraio Bianchi, è stato chiuso dall'Asl. Non solo non ha passato l'esame dell'ufficio di igiene ma non si è nemmeno avvicinato agli standard minimi da rispettare. I sigilli sono scattati lunedì e resteranno fino a quando i due anziani proprietari del negozio non si metteranno in regola.
Il quadro a cui si sono trovati di fronte gli ispettori dell'Asl è stato piuttosto raccapricciante: «Abbiamo trovato escrementi e peli di topo nel retro del locale, tali da far presupporre infestazione in atto». L'ipotesi è che ogni notte i topi facessero visita al panificio, banchettando con i resti degli alimenti e attirati dal cibo.
«Inoltre - spiegano gli ispettori - c'era parecchia sporcizia pregressa ed incrostazioni da tempo non rimosse su strutture, attrezzature e piani di lavoro, un'assoluta mancanza di manutenzione del locale laboratorio, tali da pregiudicare la salubrità delle produzioni alimentari». Fortunatamente, spiega il direttore del servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Simonetta Fracchia, «il pane e gli alimenti cotti ad alte temperature nel forno non comportano un rischio alimentare pari a quello provocato da alimenti crudi» ma questo non giustifica una noncuranza del genere. I tecnici si sono subito resi contro che le incrostazioni erano «d'annata», mai rimosse chissà da quanto tempo. E poi infiltrazioni nei muri, ragnatele e attrezzature mai sostituite.
«Nello stabile del panificio di via Montebello - spiega Fracchia - ci sono anche tre ristoranti. Nei prossimi giorni comunicheremo una prescrizione perché il condominio provveda a un miglior stoccaggio dei rifiuti». Lasciare i sacchi di avanzi di cucina e resti di alimenti nel cortile attira inevitabilmente i topi che già a Brera ci vivono che è una meraviglia. Insomma, se l'infestazione di un paio di anni fa è stata tamponata, il problema delle colonie di ratti rimane. E non sembrano essere bastate le raccomandazioni a tutti i residenti per gettare i rifiuti nel modo più corretto e igienico possibile.
L'episodio del panificio di Brera non è un caso isolato. «Negli ultimi anni - aggiunge Fracchia - c'è meno attenzione all'igiene. Probabilmente perché la manutenzione costa.

In tempo di crisi i negozianti tagliano su rinnovo dei materiali e pulizie, anche quando è il caso di fare una disinfestazione seria. Non è solo questione di furbizia ma c'è scarsa consapevolezza delle conseguenze sulla salute dei clienti». I casi sono stati 56 nel 2009, il doppio nel 2011 e 123 nel 2012. Quest'anno sembrano crescere ulteriormente.

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