Con un colpo da maestro il duro e puro Basilio Rizzo riesce a salvare capra e cavoli. A rinforzare smalto e fama - consolidata in 29 anni e mezzo da consigliere comunale - di uomo tutto d'un pezzo, integro e coerente, senza ostacolare la maggioranza arancione. Sue le battaglie contro l'«operazione derivati» delle giunte Albertini - Moratti, la denuncia dei tentativi di avvicinamento dell'ad del fondo F2i Vito Gamberale con alcuni esponenti della maggioranza tra cui lui stesso, prima del varo della prima delibera Sea. Da sempre «Expo scettico» vota contro l'accordo di programma per le aree di Expo e l'ingresso del Comune nella società Arexpo. Più ambiguo era stato con il pasticcio della cittadinanza onoraria al Dalai Lama lo scorso giugno, per cui si era astenuto. Ieri invece l'equilibrismo ha raggiunto il massimo livello: il presidente del consiglio ed esponente della Federazione della Sinistra, nonostante abbia votato contro la quotazione in borsa di Sea, ha garantito che la delibera venisse approvata. Così con un gioco di prestigio l'integralista Rizzo ha gettato la maschera e svelato la sua natura di democristiano. Ma facciamo un passo indietro.
Contrario alla decisione di contingentare i tempi del dibattito come deciso dalla maggioranza per riuscire a portare a casa il voto nei tempi per superare l'ostruzionismo dell'opposizione, che ha presentato quasi duecento emendamenti, fa mancare il numero legale. Basilio Rizzo non si è presentato all'ufficio di presidenza, (composto da due rappresentanti della maggioranza, due dell'opposizione e il presidente dell'aula) impedendo il raggiungimento del numero legale. «Ero contrario a una forzatura della gestione dell'aula che era indispensabile per raggiungere l'obiettivo» spiega «perché contrario a un delibera che nasce male». Alla seconda votazione si presenta ma si astiene dal voto: «ritenevo che fosse mio dovere garantire il funzionamento dell'istituzione». Colpo di scena: alla terza vota a favore. «In questo caso - si giustifica - ho votato in qualità di presidente del consiglio che deve garantire i diritti della maggioranza di approvare la delibera, anche se personalmente contrario». Nota: tra la seconda e la terza votazione si tiene una consultazione di maggioranza, che fa cambiare idea (voto) al presidente. Lui tira dritto per la sua strada: «Continuo a essere contrario a questa operazione, nata male e in tempi troppo stretti - accusa - : tanto che si basa su un errore tecnico (lo stesso contro cui punta il dito il Pdl). I dati sull'aumento di capitale non sono coerenti tra loro. Io non mi pento di quello che dico tanto da essere convinto che la quotazione in borsa non si farà». Dietro l'operazione Sea Rizzo vede «la politica delle lobby, anche se pubbliche. il peccato originale è che è stata fatta un'offerta sola su Sea quella di F2i, ora speriamo che Gamberale non si compri anche la Serravalle». Si dice che il sindaco sia furibondo...«Tutti sapevano che avrei votato contro, e nessuno ha avuto nulla da eccepire. Inoltre penso di rappresentare una parte della maggioranza.
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