Miracolo Brexit. Milano vuole attirare gli investitori in fuga da Londra ben prima che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue si concretizzi e non c'è tempo da perdere: Comune e Regione (almeno) questa volta riescono a muoversi in piena sintonia e riescono a fare gioco di squadra. «Non capita spesso che istituzioni di colore politico diverso facciano gioco di squadra - ha sottolineato non a caso il governatore Roberto Maroni ieri dopo il tavolo con il sindaco di Milano Beppe Sala e i rappresentanti delle associazioni di categoria a Palazzo Lombardia -, in questo caso è successo ed è una cosa importante». Sala, Maroni e le associazioni produttive, da Assolombarda a Confcommercio, hanno firmato un accordo che fissa la strategia da seguire. Portare sull'area Expo l'Agenzia europea del farmaco e a Milano l'Autorità bancaria europea - che oggi hanno sede a Londra - sono gli obiettivi in cima all'agenda, più in generale «cogliere tutte le opportunità che la Brexit può offrire per lanciare il capoluogo come nuova pizza europea». Ora «presenteremo il documento al governo perchè la squadra faccia ciò che è necessario per vincere questa scommessa». É una scossa al governo Renzi. «Parigi e Francoforte - insiste Maroni - sono concorrenti temibili, perché hanno una storia di rapporti con la Commissione europea molto piú intensa della nostra, anche per questo ci siamo mossi subito, con una strategia innovativa, e confidiamo che il Governo faccia altrettanto. Quello che lanciamo da qui è un messaggio bipartisan importante, che, sono certo, indurrá il governo a fare squadra con noi». Con l'agenzia bancaria accanto a istituti bancari e alla Borsa si potrebbe creare un «Distretto Affari». Nel piano ci sono il trasloco della Sezione della Corte di prima istanza del Tribunale unificato dei brevetti, attualmente a Londra, l'istituzione di una «free tax area» e a burocrazia zero sull'ex area Expo, che preveda una defiscalizzazione almeno per i primi tre anni di attività, per le Start-up e le imprese innovative che si insedieranno, corsie preferenziali di riconoscimento della cittadinanza italiana ai cittadini stranieri, che, dopo la laurea in Lombardia, intraprendano o abbiano intrapreso qui un'attività imprenditoriale a significativo contenuto innovativo. La Regione ha proposto di aprire immediatamente un negoziato con le istituzioni europee per trasferire la sede delle due Agenzie e parallelamente aprirà un fondo finanziato con 50 milioni er attrarre cervelli e imprese. «Bisogna sfruttare subito l'occasione del dopo Brexit - ha confermato il sindaco -: oggi qui mancava il governo ma va coinvolto rapidamente: c'è una fase operativa e una fase di lobbying e bisogna fare entrambe».
E una «adesione convinta» agli obiettivi del documenti è arrivata anche dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che vede bene l'istituzione della tax free zone, ma ricorda che «sarà determinante il coinvolgimento anche delle piccole e medie imprese, in particolare quelle dei settori dei servizi, per rendere l'area del sito sempre più attrattiva, ed evitando così il rischio di isolarla dal contesto metropolitano».ChiCa
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