Conti in rosso, giunta a dieta ma gli assessori battono cassa

Il Comune si mette a dieta. L'anno scorso tanto tuonò che non piovve. L'allora assessore al Bilancio Bruno Tabacci denunciò un colossale buco nei conti, costrinse i milanesi a nuove tasse (dall'Irpef fino alla stangata sui passi carrai) ma il sacrificio chiesto agli assessori, la famosa spending review, restò sulla carta: nel documento previsionale le spese in capo ai settori segnavano addirittura un aumento rispetto al 2011. Dopo l'addio di Tabacci, il nuovo assessore Pd Francesca Balzani sembra meno disposto ad assecondare le proteste dei colleghi in giunta. «Le difficoltà nei conti sono innegabili e si può spendere solo quello che si ha, bisognerà inventarsi modi per rinnovare l'offerta di servizi spendendo meno» ha avvertito durante il primo «conclave» sul Bilancio domenica sera. Ha ascoltato le loro priorità e criticità, il prossimo appuntamento è già fissato martedì dopo Pasqua per entrare nello specifico. Ma la sproporzione tra i desideri degli assessori e la necessità di guardare oltre il proprio «orticello» sta già in due numeri: i progetti dei vari settori - dai Trasporti alla Cultura allo Sport - confluiscono nel piano dei Lavori pubblici. Il neo-assessore Carmela Rozza per il 2013 ha trovato un elenco delle priorità pari a 377 milioni di euro, ma la disponibilità di cassa è per 120 milioni, pari a un terzo. Gli assessori insomma devono abbassare ancora parecchio il livello, 250 milioni per l'esattezza. «Il Bilancio deve essere un momento di gioco di squadra tra assessori» conferma la Balzani, i Servizi alla persona «resteranno comunque la priorità assoluta». E se ha assicurato finora che la leva delle tasse sarà l'ultima spiaggia («partiamo dagli sprechi e dalla compressione della spesa»), non è un mistero che il Comune dovrà affrontare il capitolo acqua e rifiuti. Un adeguamento delle tariffe verso l'alto: quanto? I milanesi non dovranno attendere molto per scoprirlo, visto che il Bilancio sarà approvato in aula entro giugno, quindi approderà in giunta almeno un mese prima.
Il sindaco conferma la necessità di mettere mano alle spese di Palazzo Marino, «purtroppo in tutta Italia e in tutta Europa ogni Bilancio subirà una cura dimagrante, affrontiamo la dieta», ha chiesto alla Balzani di fare «una rivisitazione di tutti i bilanci degli ultimi cinque anni per capire cosa è possibile fare per arrivare all'obiettivo che auspichiamo». Una delle voci su cui non vorrebbe tagliare «è Expo 2015».


Il consigliere Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia) ricorda a Giuliano Pisapia che l'anno scorso gli assessori fecero le barricate contro la famosa spending review, «vediamo se questa volta la cura dimagrante del sindaco verrà fatta davvero sulle spese correnti degli assessori, a partire da consulenze e voci non obbligatorie, o se pagheranno di nuovo i milanesi».
Il Comune infine ieri a Roma ha ottenuto il sostegno del Governo per un'azione comune di contrasto alla multa di 359,6 milioni che l'Ue ha emesso nei confronti di Sea Handling. A rischio società e lavoratori.

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