Coronavirus

Coronavirus, scatta la corsa contro il tempo. Cosa cambia con 8000 contagi

Se le misure di contenimenito dovessero fallire, si potrebbe arrivare agli 8mila contagiati in Lombardia entro il 22 marzo. L'invito a tutti i cittadini è di uscire il meno possibile

Coronavirus, scatta la corsa contro il tempo. Cosa cambia con 8000 contagi

I dati di ieri parlavano di 2.251 casi positivi al tampone per il coronavirus nella sola Lombardia. Di questi, 1.169 pazienti sono rivoverati all'ospedale, 244 si trovano in terapia intensiva, mentre i morti sono 98. Ma i numeri sono destinati a crescere e le previsioni elaborate dagli esperti dell'unità di crisi e riportati dal Corriere della Sera parlano di 8mila ricoveri entro il 22 marzo. Di questi, 1.250 potrebbero risultare gravi e 400 potrebbero andare ad occupare i letti in terapia intensiva.

I dati sono stati calcolati sulla base di modelli matematici e disegnano il quadro possibile in caso falliscano le misure messe in atto dal governo per contenere il virus. Misure che riguardano direttamente ogni cittadino e che chiamano tutti a fare dei sacrifici, tra bambini che restano a casa da scuola, divieto a frequentare luoghi affollati e inviti a rimanere in casa, soprattutto in caso di febbre.

Dall'inizio dell'epidemia in Italia e, in particolare in Lombardia, la Regione più colpita, il numero dei casi è aumentato ogni giorno, a partire dal primo contagiato, scoperto giovedì 20 febbraio. Già il girono dopo, i casi positivi al Covid-19 erano diventati 33, mentre nei giorni successivi sono aumentati anche del 51%: 114 il 23 febbraio, 172 il 24 e 240 il 35. Alla fine del mese di febbraio, poi, i contagi sono cresciuti sempre di più, passando dai 403 del 27 febbraio, fino ai 615 dell'ultimo giorno del mese. Poi, un'impennata: il primo marzo, i casi risultati positivi al virus erano 984. E il 2 marzo si è sfondata la soglia dei mille: 1.245, il 27% in più.

Tra le persone colpite, secondo i dati riportati dal Corriere della Sera, il 12% sono operatori sanitari. Inoltre, i pazienti risultati positivi al Covid-19 in Lombardia sono per il 23% persone della "zona rossa" e per il 77% pazienti del resto della Lombardia. E mentre i casi crescono, gli ospedali si riempiono e diversi reparti sono costretti a sospendere le attività, per tenersi pronti al possibile arrivo dei contagiati. Dall'inizio dell'epidemia in Italia, infatti, il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva è cresciuto, dai 77 del 24 febbraio, fino ai 698 dei primi di marzo. E lo stesso vale per i pazienti in rianimazione, passati dai 21 del 24 febbraio ai 167 di inizio mese.

Per evitare che i numeri crescano tanto da mettere in crisi il sistema sanitario, è necessario che ogni cittadino faccia la sua parte.

Per questo, le autorità raccomandano l'auto-isolamento in caso di sintomi, la distanza sociale (almeno un metro) e di evitare luoghi affollati.

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