
I dati di ieri parlavano di 2.251 casi positivi al tampone per il coronavirus nella sola Lombardia. Di questi, 1.169 pazienti sono rivoverati all'ospedale, 244 si trovano in terapia intensiva, mentre i morti sono 98. Ma i numeri sono destinati a crescere e le previsioni elaborate dagli esperti dell'unità di crisi e riportati dal Corriere della Sera parlano di 8mila ricoveri entro il 22 marzo. Di questi, 1.250 potrebbero risultare gravi e 400 potrebbero andare ad occupare i letti in terapia intensiva.
I dati sono stati calcolati sulla base di modelli matematici e disegnano il quadro possibile in caso falliscano le misure messe in atto dal governo per contenere il virus. Misure che riguardano direttamente ogni cittadino e che chiamano tutti a fare dei sacrifici, tra bambini che restano a casa da scuola, divieto a frequentare luoghi affollati e inviti a rimanere in casa, soprattutto in caso di febbre.
Dall'inizio dell'epidemia in Italia e, in particolare in Lombardia, la Regione più colpita, il numero dei casi è aumentato ogni giorno, a partire dal primo contagiato, scoperto giovedì 20 febbraio. Già il girono dopo, i casi positivi al Covid-19 erano diventati 33, mentre nei giorni successivi sono aumentati anche del 51%: 114 il 23 febbraio, 172 il 24 e 240 il 35. Alla fine del mese di febbraio, poi, i contagi sono cresciuti sempre di più, passando dai 403 del 27 febbraio, fino ai 615 dell'ultimo giorno del mese. Poi, un'impennata: il primo marzo, i casi risultati positivi al virus erano 984. E il 2 marzo si è sfondata la soglia dei mille: 1.245, il 27% in più.
Tra le persone colpite, secondo i dati riportati dal Corriere della Sera, il 12% sono operatori sanitari. Inoltre, i pazienti risultati positivi al Covid-19 in Lombardia sono per il 23% persone della "zona rossa" e per il 77% pazienti del resto della Lombardia. E mentre i casi crescono, gli ospedali si riempiono e diversi reparti sono costretti a sospendere le attività, per tenersi pronti al possibile arrivo dei contagiati. Dall'inizio dell'epidemia in Italia, infatti, il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva è cresciuto, dai 77 del 24 febbraio, fino ai 698 dei primi di marzo. E lo stesso vale per i pazienti in rianimazione, passati dai 21 del 24 febbraio ai 167 di inizio mese.
Per evitare che i numeri crescano tanto da mettere in crisi il sistema
sanitario, è necessario che ogni cittadino faccia la sua parte. Per questo, le autorità raccomandano l'auto-isolamento in caso di sintomi, la distanza sociale (almeno un metro) e di evitare luoghi affollati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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