Cronaca locale

"Corro per la mia città. Al Comune servirebbe l'assessore alla Salute"

La presidente di Federfarma favorevole al nuovo accordo per i vaccini in farmacia

"Corro per la mia città. Al Comune servirebbe l'assessore alla Salute"

Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia e titolare di un esercizio, le farmacie sono impegnate anche nella sperimentazione della somministrazione dei vaccini anti Covid. Come sta andando?

«Abbiamo dato il via, in accordo con la Regione, a un protocollo sperimentale cui hanno aderito farmacie di tutto il territorio lombardo per la somministrazione dei vaccini. Finora un migliaio e devo dire che sta andando veramente molto bene».

Nel piano per la terza dose già stilato con la Regione dal commissario Guido Bertolaso, le farmacie giocheranno un ruolo importante

«La gente è felice di venire da noi, si fida del suo farmacista e può fare il vaccino vicino a casa. Chiusi gli hub vaccinali per la conclusione del piano massivo, dovremmo iniziare con tutte le farmacie, circa un migliaio. Penso a fine settembre, ai primi di ottobre»

C'è un medico a fare anamnesi e sorveglianza?

«La norma prevede che sia un farmacista abilitato a effettuare la somministrazione. Noi abbiamo seguito tutti i corsi dell'Istituto superiore di sanità con prove pratiche e abbiamo le autorizzazioni per poterlo fare. Per ora la sperimentazione è stata portata avanti per gli over sessanta con Johnson&Johnson. Ora si sta pensando di ampliare la platea, poi starà alla Regione decidere i tipi i vaccino e quindi anche aprire ai più giovani».

Cosa pensa della terza dose?

«Questo lo lascio dire agli scienziati. Però quello che vedo è che la gente si vaccina volentieri, viene proprio con la voglia di sconfiggere l'epidemia: noi farmacisti siamo tutti impegnati sul campo, quindi ci saremo. Sicuramente tra poco scadono i mesi di copertura per i primi che si sono vaccinati».

Cosa pensa dell'eventualità di estendere l'obbligo vaccinale oltre il personale sanitario? Si stanno valutando in questi giorni varie formule e proposte.

«Noi abbiamo l'obbligo di vaccinarci, ma penso anche che se vogliamo che i nostri ragazzi studino mi sembra che un'estensione dell'obbligo possa essere condivisibile. Non solo, credo che tutte le persone che hanno a che fare con il pubblico, debbano pensare di vaccinarsi».

Crede che sia opportuno fare delle campagne di sensibilizzazione per convincere gli indecisi?

«È più che auspicabile continuare con le campagne di sensibilizzazione perché ritengo che il vaccino salvi le vite. Basta guardare come sono migliorati i dati».

Le farmacie lombarde hanno anche aderito a un accordo per la somministrazione dei tamponi gratuiti.

«Il personale scolastico, i ragazzi che rientrano a scuola, i bambini dai 6 ai 19 anni e chi va a trovare i propri parenti nelle Rsa hanno diritto al tampone gratuito (uno ogni 15 giorni), su indicazione della Regione. Basta prenotarsi su prenotasalute.regione.lombardia.it e prendere l'appuntamento a seconda delle disponibilità delle farmacie. Complessivamente nelle farmacie lombarde sono stati effettuati 1,3 milioni di tamponi, di cui 40mila passati dal sistema sanitario».

Sui giovani che dice? La percentuale di adesione del 65 per cento è buona?

«I giovani si vogliono vaccinare assolutamente, li ho visti molto determinati».

I lombardi che mancano all'appello si prenoteranno al rientro delle vacanze?

«Io penso che le vaccinazioni nelle farmacie convinceranno molti incerti perché comunque la gente segue il consiglio del farmacista che conosce da anni: è un ambiente riservato, vicino a casa, si può venire quando si vuole. La vaccinazione in farmacia sarà molto utile per arrivare quasi alla copertura totale. Ma sa quante persone ci chiedono se possono vaccinarsi in farmacia?».

Il suo nome ha girato tra i possibili candidati sindaco per il centrodestra, ora è confermata capolista per Bernardo?

«Quando si vive in una città meravigliosa come Milano, viene proprio la voglia di occuparsene: sul capolista non ci sono ancora conferme».

Se Bernardo dovesse vincere le elezioni, le piacerebbe un posto in giunta come assessore alla Salute?

«L'assessorato alla Salute importante è quello di Regione Lombardia. Il Comune ha molte meno competenze».

Con il sindaco Moratti c'era un assessore alla Salute.

«Sì ed era veramente un buon assessorato che ha promosso tantissime iniziative: gli psicologi nelle farmacie o la campagna sull'allattamento».

Quindi ha un senso?

«A Milano potrebbe essere veramente interessante ripristinarlo».

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