Così Pisapia ha raddoppiato le tasse

Così Pisapia ha raddoppiato le tasse

Come si fa a non parlare di stangate? Le tasse pagate dai milanesi al Comune, nell'era Pisapia, sono più che raddoppiate in 4 anni: dal 2010 al 2014 il gettito fiscale comunale è aumentato di 770 milioni, fino a sfiorare il miliardo e 400 milioni di euro. Lo hanno calcolato il coordinamento comunale di Forza Italia e il gruppo consiliare del movimento, aggiornando i dati già catastrofici (e mai smentiti dal Palazzo Marino) degli anni scorsi. Lo hanno fatto in questi giorni in cui si discute della Iuc e delle previsioni di bilancio del 2014, con dati che prospettano un'ulteriore spremitura dei contribuenti milanesi, persone fisiche e aziende. Intanto il consuntivo del 2013 parla di un aumento della spesa di 290 milioni.
Molte più tasse e molta più spesa. La sinistra milanese, nei suoi primi anni di amministrazione, ha fatto esattamente quello che gli avversari avevano previsto in campagna elettorale. Ma, mentre rivendica il classico «lo avevamo detto», il capogruppo Fabrizio De Pasquale oggi esprime soprattutto un allarme: «Questa è un'ulteriore dimostrazione del principio “tassa e spendi” ci preoccupa - dice - e siamo molto preoccupati per l'effetto depressivo che può avere sull'economia della città. Le case sono tassate al massimo, l'addizionale Irpef viene applicata praticamente a tutti e anche gli esercizi commerciali fra Imu e suolo pubblico sono sempre più penalizzati. Le cronache poi ci parlano di intere zone della città desertificate dal punto di vista del commercio. E questi numeri ci fanno temere nuove chiusure o licenziamenti». La tassa di soggiorno non esisteva, l'addizionale Irpef non era applicata a Milano. E oggi lo scandalo della stangata continua prevede si arricchisce di un ulteriore particolare. Il governo ha dato ai Comuni la possibilità di introdurre addizionali fino allo 0,8 per mille nella tassazione della casa, per stabilire detrazioni a vantaggio dei meno abbienti. Un meccanismo di redistribuzione fiscale. Il Comune di Milano lo ha fatto sulle seconde case ma il gettito ottenuto circa 75 milioni, secondo Forza Italia solo in parte sarà utilizzato per alleggerire la Tasi. «Il Comune ne userà solo 50 milioni a tale scopo - dice De Pasquale - e gli altri 25 saranno evidentemente impiegati in altro modo».
Ad aggravare ulteriormente il quadro due aspetti. Il primo: non esiste praticamente più la scusa dei tagli agli enti locali: «I tagli quest'anno non ci sono stati - spiega il capogruppo - e quelli degli anni scorsi sono già stati assorbiti nel bilancio».

Poi l'ultimo aspetto: questo enorme aumento della propensione a spendere risorse pubbliche non trova alcun riscontro nel livello dei servizi erogati ai cittadini: «La Tasi si paga per i servizi indivisibili - dice De Pasquale - ma non mi pare che strade, illuminazione o sicurezza siano migliorate nella nostra città. Anzi». Sul fronte delle tasse, l'opposizione inizierà una battaglia, oggi ma soprattutto a ottobre, quando le scadenze (Tasi, Cosap e rifiuti) verranno al pettine.

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