Sulla nascita del Contemporary music hub interviene Filippo Del Corno assessore (compositore) alla Cultura di Milano.
Assessore perché è importante per Milano la nascita di questo nuovo polo?
«Questo hub è un'opportunità per i soggetti di produzione nella musica contemporanea della città di fare massa critica, di elaborare insieme strategie e progetti in forma unitaria ma al tempo stesso rispettosa della autonomia artistica di ciascuno».
Qual è stato l'impegno, il contributo del Comune?
«Abbiamo lanciato una suggestione, diversi anni fa, che è stata raccolta ed elaborata dai protagonisti di Music Hub in una forma del tutto originale e innovativa; è stato lo stesso Music Hub che ha deciso di partecipare al bando della Fabbrica del Vapore, andando così ad abitare col progetto uno spazio pubblico, fatto che mi sembra significativo».
Chiederete conto dei risultati al nuovo centro appena inaugurato?
«La nostra attività di verifica e controllo è sempre attiva su tutti i soggetti con cui abbiamo rapporti istituzionali; in particolare esprimo comunque tutta la mia personale fiducia nei componenti di Music Hub».
Ora si può dire che il cerchio intorno alla musica contemporanea è chiuso o ci sono sorprese?
«Non si può mai dire che il cerchio sia chiuso; la nostra città è una fucina di progetti e proposte in ogni campo della produzione culturale. Cercheremo di accompagnare virtuosamente nuove idee che dovessero nascere».
A questo punto la città, in termini di progresso nel far conoscere i nuovi generi, può essere paragonata a New
York, Parigi, Londra e Berlino?«Penso che l'attuale scena della musica contemporanea milanese sia adeguata alle necessità e alle aspettative di un' importante capitale europea quale di fatto è diventata ormai Milano».LuPav
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