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Costi farmaci gonfiati Favori al colosso Usa coi soldi della Regione

Due dirigenti del San Donato e l'ad di Mylan tra gli indagati per truffa ai danni dell'ente

Costi farmaci gonfiati Favori al colosso Usa coi soldi della Regione

La nuova frontiera delle indagini sulla sanità milanese investe i rapporti tra il gruppo ospedaliero Rotelli, proprietario tra l'altro del San Raffaele e del San Donato, e uno dei colossi della farmaceutica mondiale, la statunitense Mylan. Sullo sfondo c'è il tema colossale della spesa sanitaria della Regione Lombardia: che è una delle regione più virtuose d'Italia ma muove comunque oltre un miliardo e settecento milioni l'anno in medicinali.

Le perquisizioni e gli avvisi di garanzia colpiscono l'amministratore delegato di Mylan, Cinzia Falasco Volpin, e due dirigenti del gruppo Rotelli, Massimo Stefanato e Mario Cavallazzi. La prima è un personaggio di spicco nel mondo dell'industria farmaceutica, dirigente delle associazioni di settore e orgogliosa di essere una donna in carriera: in una recente intervista raccontava di avere preso il secondo dan di cintura nera per disincentivare le molestie sul luogo di lavoro, e ammetteva di avere sacrificato al lavoro la vita privata. Cavallazzi invece alla professione sanitaria affianca una intensa e pregevole attività di poeta.

Sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa all'ente pubblico, ovvero alla Regione Lombardia. Nel mirino c'è il cosiddetto «file F», la procedura di rimborso agli ospedali dei farmaci utilizzati per pazienti non ricoverati. Per questo la Guardia di finanza è andata a Palazzo Lombardia a ribaltare l'ufficio di un funzionario importante del settore Sanità, Massimo Medaglia, in servizio alla Struttura Farmaco dell'assessorato al Welfare. Il nome di Medaglia non compare nell'elenco degli indagati in testa al decreto di perquisizione (che però contiene alcuni omissis) ma il trattamento riservatogli è comunque pesante, gli perquisiscono ufficio, casa, auto, gli sequestrano il telefono e il computer. Il decreto indica chiaramente cosa cercavano le «fiamme gialle» negli uffici di Medaglia: «documentazione relativa ai rapporti (anche personali) intercorsi con manager del predetto gruppo (Rotelli, ndr) e i succitati fornitori (Mylan, ndr) alla partecipazione ad eventi- pubblicità e/o seminari, organizzati rispetto a settori ove vi è l'impiego dei succitati farmaci classificabili file F"».

Se ne deduce che l'ipotesi investigativa dei pm Luca Poniz e Ilda Boccassini sia quella di una spesa gonfiata sul versante dei file F d'intesa tra il gruppo Rotelli e la Mylan, che avrebbe portato ad abbattere sulla Regione richieste di risarcimento abnormi.

Per il gruppo Rotelli è la seconda grana in pochi giorni: la scorsa settimana un altro dei suoi ospedali, l'Istituto ortopedico Galeazzi, era stato investito dall'arresto di due medici, il primario Carlo Romanò e il responsabile delle analisi Lorenzo Drago, accusati

di corruzione e subito sospesi dal servizio. Stessa sorte ieri per i due dirigenti indagati nella nuova indagine «tutti gli ospedali del gruppo hanno sempre rispettato le norme della Regione» dice l'avvocato Marco Deluca.

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