Nonostante tutto, cè chi corre il rischio. Cè chi sfida la crisi, le tasse, le incognite del futuro e decide di buttarsi. Coraggio o pazzia, fatto sta che il record è anche lombardo. È qui infatti che il bilancio tra nuove imprese e cessazioni di attività resta positivo. I dati dellUnionCamere per lanno 2011 registrano infatti a fronte di 49.863 aziende uccise dalla crisi ben 61.393 nuove iscrizioni. I fallimenti in Lombardia ci sono ma non hanno la meglio, insomma. Il saldo infatti è un più 1,21 per cento. In numeri, si tratta di 11.530 imprese neonate che mettono la Lombardia tra le regioni che continuano a crescere di più. La nostra Regione infatti insieme con Lazio, Campania, Toscana e Sicilia può vantare di avere registrato un tasso di crescita superiore alla media nazionale che, invece, si ferma allo 0,82 per cento. «La crisi si fa sentire ovunque - ha sottolineato il presidente della Regione Roberto Formigoni - ma in Lombardia si continua a intraprendere per creare sviluppo. Questo è un segnale di fiducia e di vivace cultura imprenditoriale, oltre che un riscontro positivo alle tante azioni messe in campo da Regione Lombardia». Si fa fatica ma la Lombardia non perde il suo proverbiale dinamismo. E cresce. Basti pensare che il numero delle nuove imprese nate nel 2011 si distanzia di gran lunga dalle neonate nelle altre regioni. È il numero più alto in assoluto, oltre 61mila aziende contro ad esempio quelle del Lazio al secondo posto con 39.995 nuove iscrizioni. «La voglia di impresa in Lombardia - commenta Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio - è un indicatore positivo che fa ben sperare in vista dell'uscita dalla crisi. È infatti indice della capacità di reazione dell'economia del territorio e di un tessuto solido capace, in situazioni difficili, di tirar fuori il meglio dalla propria organizzazione, dalle proprie attitudini lavorative, capacità innovative e forza competitiva internazionale». E aggiunge: «Proprio per questo riteniamo importante la legge su crescita e sviluppo approvata da Regione Lombardia, un provvedimento che contiene importanti basi, utili per ridare slancio all'economia dei nostri territori, uno stimolo per far ripartire investimenti, occupazione, soprattutto giovanile, e consumi». I dati determinano un quadro comunque in crescita. Alla Camera di commercio risultano infatti un totale di 826.020 aziende nel 2011, con 2400 imprese attive in più. A guidare la crescita sarebbero soprattutto le attività legate al settore alberghiero e alla ristorazione con 1377 nuove attività. Un piccolo boom, non cè che dire. Come sono quasi mille (968 per lesattezza) le aziende cresciute nei servizi per le imprese. Ma la Lombardia risulta anche prima regione in Europa con 6.200 imprese nel settore della fabbricazione dei mobili. Non solo. Un incoraggiamento arriva anche dallanalisi economica, più solida con la crescita delle società di capitale. La crisi spinge le imprese a mettersi «in sicurezza» e a cercare forme diverse per fronteggiare la crisi.
Così le società per azioni lasciano il posto a quelle a responsabilità limitata che tutelano maggiormente i beni personali. E infatti mentre le società di persone scendono di 2.453 unità, di pari passo nel 2011 aumentano di 3.214 imprese le società di capitali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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