Crisi, il mattone piace ancora ma i milanesi vanno in affitto

Ad avere la coda per un appuntamento sono soprattutto i notai. Quando il «Meca» ieri mattina ha aperto le porte c'era già la fila per strappare una consulenza gratuita. Chi vuole sapere come comportarsi per una successione, chi come agire per comprare la casa al figlio. Due anziani se ne sono andati via col sorriso sulle labbra dopo aver capito che se acquisteranno la nuova casa per avere la stanza in più della badante nello stesso anno in cui vendono la vecchia, potranno risparmiare sulle tasse e i costi notarili saranno solo l'1 per cento. Sollevati. Con le idee più chiare. Ed è proprio questo l'obiettivo del Mercato milanese della casa, la fiera di tutto quello che ruota intorno alla compravendita degli immobili, in corso al Palazzo Giureconsulti fino a domani sera. Distribuito sui tre piani, spazia dall'offerta delle case (oltre 5mila le offerte immobiliari di cui 4600 nuove costruzioni) ai consigli sulle agevolazioni fiscali nelle ristrutturazioni, Imu e normative varie. Gettonatissimo il secondo piano dove ci sono i consulenti degli agenti immobiliari, quelli dei costruttori e dei notai che in alcuni specifici orari tengono anche incontri aperti al pubblico. Tutto gratuito. Nella prima giornata sono stati un migliaio i milanesi che hanno visitato la fiera, e circa 300 le consulenze degli esperti. I visitatori sono meno curiosi ma molto più preparati. «Mi sono dovuto ricredere - commenta soddisfatto Marco Dettori, presidente di Osmi, Borsa immobiliare che ha promosso l'iniziativa - L'anno scorso alla prima edizione ero scettico. Invece è stata un successo. In un momento di crisi come questo c'è invece bisogno di una fiera che metta in comunicazione l'offerta con la domanda». Non accenna infatti a ripartire il mercato della casa. Sempre in calo e con previsioni cupe anche per il 2013. Pochi soldi in tasca e la difficoltà di accesso al credito (evidenziata dall'85 per cento degli espositori al Meca) legata anche alla precarietà del mercato del lavoro (per il 57 per cento) ha dirottato l'interesse verso gli affitti. Un dato. Nell'ultimo trimestre il mercato degli affitti in città ha avuto un - seppur lieve - rialzo. I canoni sono risaliti del 5 per cento in città in netta controtendenza rispetto al primo semestre 2012 in cui le variazioni percentuali avevano sempre il meno davanti.
«Un tempo col canone di affitto ci pagavi il mutuo - fa notare Dettori -. La banca finanziava fino al 120 per cento, dentro ci stava il prezzo della casa, l'Iva sulla vendita, trasloco e pure parte dell'arredamento. Oggi si arriva al massimo fino al 50-60 per cento del prezzo dell'immobile sempre che si abbia la possibilità di avere accesso». È anche per questo che gli affitti riscuotono più interesse (il 33 per cento). Piace soprattutto l'affitto con il riscatto (lo dice il 43 per cento degli espositori) e il 24 per cento guarda alla permuta. Una tipologia di affitto quella di locazione con patto di futura vendita che sarà uno dei punti del Pgt, la cui pubblicazione è attesa per novembre. Oggi il canone di affitto medio in città è di 158 euro al metro quadro, la vendita 4mila euro al metro.

«Stiamo guardandoci intorno» commentano salendo le scale Dario Marchese, 26 anni professione venditore e Alessia D'Ascanio, 29 anni, impiegata. Per loro l'appuntamento è al convegno delle 15.30 con la «Consulenza per le giovani coppie».

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