La Curia: «Non date le parrocchie ai partiti»

Un invito alle parrocchie e ai sacerdoti a non entrare in campagna elettorale. E un no deciso alla tentazione di «disimpegno», «disinteresse», «disfattismo». In vista delle regionali e delle politiche, la Diocesi guidata dal cardinale Angelo Scola esorta i fedeli ad andare a votare. E i candidati cattolici a essere «esemplari per rigore morale, capacità di rifiutare ogni forma di corruzione e di anteporre il bene comune ai propri legittimi interessi di parte». E a fare riferimento ai «principi irrinunciabili» del magistero della Chiesa, dalla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna al rispetto della vita dal suo concepimento al termine naturale, fino alla libertà religiosa e di educazione, la tutela dei minori, la giustizia sociale, la solidarietà, la sussidiarietà e la pace.
Il documento è firmato dal Consiglio episcopale milanese, che comprende i più stretti collaboratori dell'arcivescovo Scola. E la seconda parte, non meno importante, chiede di evitare «strumentalizzazioni» a parrocchie, scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, associazioni come le Acli, l'Azione cattolica, gli Scout, movimenti ecclesiali come Cl e Focolarini, per citarne qualcuno. In concreto questo significa «non mettere sedi e strutture a disposizione delle iniziative dei singoli partiti». Di più: non invitare «persone candidate o già impegnate a livello politico».
La nota porta la data del 27 novembre, ma è stata redatta e approvata la settimana scorsa, e arriva subito dopo il primo turno delle primarie del centrosinistra. Nessun riferimento diretto alle consultazioni ma un invito ai sacerdoti ad astenersi «da qualsiasi forma di propaganda elettorale e di attività nei partiti e nei movimenti politici». E i parroci che chiamano in Curia per sapere se è opportuno votare alle primarie si sentono rispondere che si tratta di un'«attività di partito», perché si sta già esprimendo il consenso a una determinata parte politica. In qualche caso, c'è stato anche un endorsement: don Gino Rigoldi, ad esempio, ha dato il proprio sostegno ad Ambrosoli e Andrea Di Stefano.
E veniamo alla campagna elettorale in corso, anche se naturalmente non c'è alcun riferimento a episodi specifici. Sabato scorso, per ripercorrere la cronaca recente, i volontari di Umberto Ambrosoli si sono riuniti nell'auditorium di San Pietro in Sala in piazza Wagner. E martedì 20 novembre, l'auditorium San Carlo ha ospitato il primo confronto pubblico tra i candidati del centrosinistra. In passato, non sono mancate iniziative in favore dei candidati sostenuti da Cl. Per non dire del sostegno assicurato a Giuliano Pisapia da un elenco di sacerdoti, tra cui don Virginio Colmegna.

Tutte cose che forse non vanno in direzione del no alle «strumentalizzazioni a fini elettorali».
Una nota con contenuti simili era stata diffusa nel 2001, verso la fine dell'episcopato del cardinale Carlo Maria Martini. Indicazioni del genere sono nella prassi della Chiesa italiana.

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