Non ha ancora incontrato i vertici di Milan e Inter ma le idee del neo assessore allo Sport sul futuro dello stadio di San Siro sono chiarissime: «Può essere adattato per altre esigenze - afferma Roberta Guaineri -, possiamo ridiscutere la distribuzione azionaria» che era del 40 e 60 per cento prima di Expo, è salita al 70 a favore dei club, potrebbe ritornare al vecchio schema, ma «personalmente credo che non serva costruire un nuovo stadio, sarebbe inutile e mi auguro che le squadre decidano di continuare a giocare entrambe al Meazza», É un invito rivolto soprattutto al Milan, visto che l'Inter ha già un progetto di sviluppo di San Siro mentre i rossoneri avevano puntato gli occhi sul Portello ma anche su altri quartieri (pure fuori Milano) per realizzare il nuovo impianto. Si vedrà. Per ora più che al calcio, che nel maggio scorso ha già concesso a Milano un grande momento di gloria come sede della finale di Champions League, l'assessore pensa a tutte quelle discipline - dal tennis al nuoto all'atletica arrivando al badminton, un ragionamento a tutto tondo insomma - che possono portare anche nei prossimi anni migliaia di tifosi (leggi pure turisti) in città. «Milano al momento è già molto ben messa sotto il profilo dello sport quotidiano - sostiene -, penso solo alla segnaletica delle distanze installata nei parchi che ha invogliato i runner ad usarli come palestra all'aperto e non solo come luogo di svago». Ora «il nostro impegno deve essere quello di migliorare l'impiantistica per fare in modo che i grandi campioni vengano ad allenarsi qui e possiamo candidarci ad accogliere le manifestazioni sportive più importanti a livello mondiale». É già in corso, affidato ad una società di consulenza, un monitoraggio complessivo delle strutture esistenti, «per valutare lo stato dell'arte e decidere su quali investire per questo obiettivo». Il Centro Saini è tra quelli che possono offrire un «palco» a Milano,? «Speriamo che lo usino sempre più federazioni». Per guadagnarsi le gare di nuoto Milano ha bisogno di una piscina olimpionica e «qui la valutazione dopo che avremo in mano lo studio sarà su realizzare un piscina da 50 metri o creare una vasca temporanea, l'effetto è lo stesso». Sull'ex Palasharp, che potrebbe teoricamente tornare alle origini dopo la sospensione del bando moschee (l'ex giunta Pisapia aveva messo all'asta quell'area ma è saltato) per ora non si esprime. Cauta anche sulla possibilità di un ritorno della finale del Giro d'Italia a Milano, in questo caso perchè «bisognerà scegliere se investire sul Giro o piuttosto, come piacerebbe al sindaco, sulla partenza del Tour de France da Milano». Ex avvocato penalista e anche maratoneta («mi stanno invitando a tutte le gare possibili»), la Guaineri si allena tra Trenno e il parco delle Cave ma descrive come «un paradiso poco valorizzato l'Idroscalo, spero di riuscire a miglioralo anche se è di competenza della Città metropolitana». Sul cantiere infinito del Palalido «dopo aver risolto il contratto con l'ex società appaltatrice abbiamo preso contatti con la nuova e vogliamo riavviare al più presto i lavori perchè il palazzetto sia pronto almeno nel 2018. Ospiteremo il volley sicuramente, potrebbe essere giusto dedicarlo anche ai concerti».
Guaineri è anche assessore al Turismo e non risparmia una stoccatina all'ex Franco D'Alfonso: «In questi anni non c'è mai stata una seria politica sul turismo, dobbiamo farla recepire meglio come meta d'arte e di svago e non come città di passaggio per il turismo settoriale».ChiCa
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