Il decollo, poi le "bombe" di grandine: il giallo del Boeing a Malpensa

Adesso tocca ai tecnici dell'Ansv stabilire se aprire o meno un'inchiesta. In Italia il controllo delle condizioni meteo spetta al comandante dell'aereo

Il decollo, poi le "bombe" di grandine: il giallo del Boeing a Malpensa

Sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti per ricostruire con precisione quanto accaduto mertedì pomeriggio scorso a Malpensa, quando un Boeing 777-300ER di Emirates diretto a New York è stato costretto a rientrare nell'aereoporto milanese dopo essere rimasto danneggiato dalla grandine. Adesso, stando a quanto riferito dal Corriere, gli esperti dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) stanno valutando se aprire o meno un'inchiesta a riguardo.

I fatti

Tanta paura, nessun ferito e un aereo danneggiato: queste le conseguenze dell'episodio avvenuto martedì 13 luglio. Decollato alle ore 16.22 da Milano Malpensa e diretto al JFK di New York, il volo EK205 è rientrato allo scalo milanese dopo aver incontrato una vera e propria tempesta di grandine. Riuscito ad atterrare al secondo tentativo, l'aereo ha subito mostrato i segni inflitti dal maltempo. Letteralmente bombardato dai chicchi di ghiaccio, ha infatti riportato seri danni al vetro del parabrezza ed alla fusoliera. Bucato anche il radome sul muso. Illesi, per fortuna, passeggeri e personale di bordo.

Secondo quanto riferito sino ad ora, l'aereo di Emirates è stato travolto dal forte temporale che in quel momento stava interassando la zona di Varese. Dopo aver chiesto alla torre di controllo di poter fare rientro a Malpensa, il Boeing 777-300ER ha dovuto però attendere ben 90 minuti prima di poter finalmente toccare terra, sia a causa delle condizioni meteo che per la necessità di scaricare il kerosene.

Le indagini di Ansv

I primi controlli hanno stabilito che la tempesta abbattutasi sull'aereo non era certo arrivata inattesa. Alle ore 16:22 di martedì scorso, infatti, tutta la zona a sud dello scalo era indicata nelle mappe meteo con la colorazione arancio-rosso per segnalare un rischio medio-alto. I tecnici dell'Ansv, che si occupano di aviazione civile, stanno adesso cercando di capire se procedere o meno con l'apertura di un'inchiesta.

Alle 16:21 di martedì, la torre di controllo ha dato l'autorizzazione al decollo malgrado il maltempo, tuttavia nel nostro Paese non compete al personale addetto alla sicurezza del traffico aereo valutare le condizioni meteo. Questo delicato compito, infatti, spetta al comandante dell'aereo. In Italia i controllori di volo non possono accedere al radar meteorologico, ed hanno facoltà di intervenire, non autorizzando il decollo, solo in caso di forti raffiche di vento (40-50 nodi). Le mappe che illustravano le condizioni meteo si trovavano dunque sui tablet insieme ai piani di volo, e sul computer di bordo del velivolo, il Flight management system. Martedì scorso la grandine era prevista: l'European Severe Weather Database aveva infatti segnalato chicchi di circa 3-4 cm di diametro. Decollato malgrado il brutto tempo, l'aereo era stato dunque investito da vere e proprie "bombe" di ghiaccio.

La questione sicurezza

Capita spesso che gli aeromobili si trovino ad affrontare simili situazioni, ecco perché la loro struttura è realizzata in modo tale da resistere a violenti impatti e il personale di volo viene costantemente addestrato a gestire anche emergenze di questo tipo. Non è facile però calcolare sempre con precisione le condizioni meteo, talvolta imprevedibili.

Le informazioni sulle condizioni climatiche, fra l'altro, non arrivano soltanto

dai radar ma anche dagli stessi aerei che solcano i cieli. A causa dell'emergenza sanitaria, tuttavia, sono pochi i velivoli a viaggiare, dunque lo scambio di dati in tempo reale si è drasticamente ridotto.

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