Dee Dee e la tromba di Rava Finale col botto al Festival

Nei teatri milanesi parte oggi un weekend rovente In scena la Bridgewater, Cole e il duo Fresu-Caine

Luca Testoni

JazzMi, il grande festival della musica improvvisata dell'autunno milanese, sta tenendo fede alle attese.

Grazie a un casi di artisti assai variegato, con tante stelle di prima grandezza - come nel caso di tre cantanti statunitensi del calibro di Dee Dee Bridgewater (stasera in concerto alle 21 al Teatro Dal Verme), di Freddy Cole (il crooner sarà di scena sempre stasera alla testa di un quartetto per un doppio show alle 21 e alle 23.30 al Blue Note), ma anche e soprattutto del gettonatissimo Gregory Porter (vocalist ma anche compositore che non rinuncia mai al para-orecchie, manco fosse la sua coperta di Linus), protagonista martedì 15 ottobre al Teatro Nazionale, di un concerto con cui metterà in mostra le proprie doti vocali dal timbro baritonale ma vellutato dove soul e rhythm'n'blues flirtano sistematicamente con il jazz -, e non pochi emergenti, tra cui meritano una menzione speciale il trombettista newyorkese Jeremy Pelt (al Blue Note la sera di domenica 13 alla testa di un quintetto), e il bassista Ameen Saleem (due volte al Blue Note martedì 15 con il suo Groove Lab).

Nel fine settimana ci sarà anche spazio per i due giganti della tromba di casa nostra: sabato sera al Conservatorio nuovo capitolo della saga concertistica dell'affiatatissimo duo composto da Paolo Fresu e dal pianista americano Uri Caine, incredibilmente a proprio agio qualunque cosa si suoni: canzone americana, blues, jazz mainstream e d'avanguardia e musica classica; domenica 13, invece, al Teatro dell'Arte, Enrico Rava, accompagnato dal fedelissimo Giovanni Guidi (piano), proporrà uno dei suoi progetti più sperimentali e affascinanti, complice la presenza dell'estroverso e mai domo elettronicista britannico Matthew Herbert.

Infine, altro evento cult - sabato alle 23 al Teatro dell'Arte -, l'esibizione del tastierista, compositore e produttore Robert Glaser alla testa di un quartetto di straordinari strumentisti, gli Experiment, votato ad un jazz sperimentale che però si tinge anche del ritmo hip hop e del colore del soul, dell'R&B e del funk.

Quella di Glaser, due volte vincitore dei Grammy Awards, è un esempio davvero raro di capacità di contaminare culture diverse fra loro per estrazione, pubblico di riferimento, ambiti d'azione. Diverse, ma con una radice fondamentale in comune: e, cioè, manco a dirsi, la musica nera.

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