Sabrina Cottone
È un ingresso ufficiale in Diocesi particolare, quello a cui i milanesi potranno partecipare oggi pomeriggio alle cinque in Duomo. L'arcivescovo Mario Delpini, già vicario generale del suo predecessore, Angelo Scola, è in piena attività da anni e ancor più dal 7 luglio, quando è arrivata la nomina di Papa Francesco, e poi dal 9 settembre, quando ha preso possesso della Diocesi. Ma la giornata di oggi mantiene il suo significato solenne, con il simbolico passaggio del bastone pastorale dalle mani di Angelo Scola. «Il Santo Padre ha scelto Delpini senza aver avuto un incontro con lui in udienza privata, ma con me ne ha parlato più volte» ha rievocato di recente in colloqui informali il cardinale Scola.
A parlare per Delpini le credenziali di una vita trascorsa in Diocesi: nato il 29 luglio del 1951 a Gallarate, entra nel seminario di Venegono inferiore a sedici anni, è ordinato sacerdote nel 1975 e nominato vescovo nel 2007 da Benedetto XVI. A volerlo e consacrarlo vescovo, dieci anni fa, Dionigi Tettamanzi: il neo arcivescovo ha festeggiato la ricorrenza proprio ieri, alla vigilia della cerimonia in Duomo, che cade nella solennità di Sant'Anatalo protovescovo, figura che naviga tra storia e leggenda, e di tutti i santi vescovi milanesi.
Anche la giornata di oggi, come le precedenti, è densa di impegni: questa mattina Delpini sarà a Opera, in visita ai carcerati, nel primo pomeriggio al santuario di Maria presso San Celso per pregare il rosario, quindi in sant'Eustorgio da dove, per tradizione, avviene l'ingresso in città del successore di Ambrogio. Tutto è pronto per accoglierlo, nella basilica in cui la tradizione vuole siano custodite le reliquie dei Magi e dove addirittura san Barnaba avrebbe predicato per primo ai milanesi, secondo alcune tarde attestazioni risalenti all'anno Mille, ritenute per lo più leggendarie. Qui benedirà duecento adulti che si preparano a ricevere il battesimo, nuovi cristiani che hanno seguito un percorso di formazione alla fede. Qui saluterà i rappresentanti delle fedi non cristiane.
Arrivato in Duomo in macchina, che ha l'abitudine di guidare da solo, passerà attraverso la folla. Lo accoglieranno il prefetto, Luciana Lamorgese, il sindaco, Giuseppe Sala, il presidente della Regione, Roberto Maroni, il presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, il generale comandante del presidio militare.
A concelebrare il pontificale, alle 17, quattro cardinali (oltre a Scola, Francesco Coccopalmerio, Gianfranco Ravasi e Renato Corti), 34 tra vescovi e arcivescovi, altri presbiteri invitati come Julian Carron, successore di don Giussani alla guida di Cl, Matteo Fabbri, vicario dell'Opus Dei per l'Italia, e Dario Viganò, prefetto della segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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