Un mendicante rumeno scaccia con brutti modi una mendicante milanese. Perché fa così? «Qui mendico solo io, questa signora se ne deve andare» dice l'uomo dagli occhi chiari irati. La scena accadeva ieri davanti al portale della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Piera, la donna, è intimorita, eppure la giornata è di sole e davanti al San Carlo le mamme chiacchierano tranquillamente.
Piera si allontana e piange. Ha settantacinque anni, è vedova da ventidue. «Mi sono trovata costretta a mendicare un mese e mezzo fa - racconta -. Mio marito mi ha lasciato una pensione di cinquecento euro. Quando è morto ho pagato la tassa di successione della nostra casetta in ritardo. Mi hanno mandata in tribunale e ora devo far fronte a una multa che non posso permettermi. Tutta la pensione va in questa tassa. I soldi dell'elemosina mi servono per vivere alla giornata».
Abita in zona Inganni. Da giovane, mentre suo marito faceva l'agricoltore e poi il meccanico, ha allevato un figlio, racimolando qualche soldino con un lavoro di baby sitter, l'unico che poteva concedersi avendo un solo rene. Qualche anno fa ha contratto un tumore al seno. «In tutta la giornata di ieri ho raccolto venti euro. La sera se ne sono andati in farmacia, sedici euro e ottantacinque per comperare le medicine». Il figlio di Piera abita lontano, la madre non vuole dire dove, perché il figlio ha tre figli e una casa in affitto. Non sa che sua madre fa la mendicate. «Voglio lasciargli la casa, ma lui non deve sapere in quale modo lo sto facendo».
Prima di decidersi ad allungare la mano timidamente davanti al San Carlo alle otto del mattino o in un androne di corso Vercelli è stata in qualche istituto religioso a raccontare la sua storia. Solo il parroco di una chiesa le ha dato quindici euro sulla fiducia. «I frati di Santa Maria delle Grazie hanno voluto vedere tutti gli incartamenti. Dopo averglieli forniti mi hanno allungato quindici euro e niente più». E' stata in Comune? «No. Sono stanca di girare di qui e di là senza ottenere nulla. Ho capito una cosa. In questa città o sei straniero, allora fai scattare il pietismo, ma se sei milanese ti ignorano tutti. Anzi, sembra quasi che ti puniscano. A Milano devi essere benestante perché la gente ascolti il tuoi problemi».
Piera sta aspettando il prossimo mercoledì perché una signora le ha promesso un aiuto vero. Spera. «Forse sembrerà che mi sono arresa subito davanti alle minacce di prima, ma quegli uomini mi fanno paura. Ho mendicato davanti a una chiesa dove c'era un'altra signora extracomunitaria. Ho saputo che ha una casa di tre grandi stanze dove dentro c'è ogni ben di Dio e che ora sta chiedendo la carità perché al suo paese ha quattro figli. Sta pagando la casa a tutti e quattro. Io voglio tenermi solo la mia».
Ha fatto un po' di conti. Con i cinquecento euro della pensione del marito riuscirà a esaurire la multa sulla tassa di successione fino a febbraio, quindi da allora potrà permettersi di non allungare più la mano con vergogna. Indossa un paio di scarpe di gomma nera. «Ne avevo solo un paio ma le ho consumate, per camminare ho dovuto metterci i cartoni dentro. La settimana scorsa al mercato ho potuto permettermi queste». Tutto quello che la copre con dignitosa eleganza le è stato donato: una giacca in pelle chiara, una sciarpa blu, un paio di pantaloni blu.
Sta sulla strada due, tre, quattro ore al giorno, quel lasso di tempo che la sua salute le consente. «Ho cercato un lavoretto a portata della mia condizione fisica, ma quando ti rivolgi a qualcuno e sa che hai settantacinque anni si mette a ridere». Il mendicate rumeno è ancora davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. La gente è munifica con lui, perché con gesti servili e occhi mesti sa come si fa ad ottenere la pietà. Mendicare è recitare per alcuni, questo Piera non sa farlo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.