Dilaga l'effetto varianti. Sale il rischio "zona rossa"

Fontana è cauto: "Monitoriamo e interveniamo caso per caso". Ma Rt e contagi sono sopra soglia

Dilaga l'effetto varianti. Sale il rischio "zona rossa"

Usa la massima prudenza il governatore lùmbard Attilio Fontana nel parlare dell'eventualità che la Lombardia ripiombi nella zona rossa, anche se tutti i dati sembrano indicare questa direzione. «Stiamo monitorando costantemente la situazione - spiega -. Laddove si rappresentino delle situazioni di arancione scuro le applichiamo. Se dovessimo vedere una parte di qualche provincia e qualche Comune con situazioni particolarmente gravi, interverremo per cercare di prendere un provvedimento utile per cercare di fermare la pandemia». Purtroppo sembra però che l'ondata epidemica e l'urto dirompente delle varianti stia rendendo vana la nuova tattica usata dai vertici della Regione, ovvero la creazione di micro aree «blindate», in «arancione rafforzato» con scuole chiuse e attività vaccinale intensificata. Più che altro, con le tre ordinanze firmate martedì dal Fontana la mappa delle province si è tinta di arancione scuro un po' dovunque. «Bisogna aspettare che ci arrivino i dati del Cts e a quel punto si potranno fare le valutazioni del caso - continua il presidente - Per il momento, siamo in zona arancione con altre zone in arancione rafforzato».

«Non sono preoccupato più della Lombardia rispetto ad altre Regioni, qui bisogna correre affrontando le problematiche già avanzate - commenta Guido Bertolaso, commissario lombardo per il piano vaccinale - La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni. È fuori discussione che bisogna vaccinare».

Ma a parlare al momento sono i dati sui nuovi contagi: 4.590 ieri in tutto il territorio che si concentrano prevalentemente in provincia di Brescia (arancione scuro) con 1.325, seguita dalla provincia di Milano con 1.026 casi di cui 431 in città. Nelle altre provincie si contano 249 nuovi casi a Bergamo, 295 a Como (arancione scuro), 165 a Cremona (arancione scuro), 356 a Monza e Brianza, 279 a Pavia, 296 a Varese.

Crescono anche i ricoveri al ritmo di 137 nei reparti ordinari che salgono a 4.545 posti occupati e 30 in terapia intensiva per un totale di 506 letti pieni su 1258 posti disponibili.

Un incremento che, come sottolinea Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi e docente in Igiene generale e applicata alla Statale è «identica all'andamento di ottobre, quindi alla seconda ondata, che ci portò dritti in zona rossa», aggravata in questo caso dall'incognita delle varianti che impazzano a macchia di leopardo.

Gli indici che scattano una fotografia ancora più puntuale della situazione epidemiologica in Lombardia sono Rt a 1,36 che registra una crescita costante (e che ha superato il valore limite di 1,25 che, con i precedenti Dpcm portava automaticamente in zona rossa) e l'incidenza dei casi, ovvero il numero dei positivi ogni 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni. Indice «chiave» per il nuovo Dpcm.

Ebbene, in quasi tutte le province la soglia limite dei 250 viene superato: a Como si attesta sui 287, Lecco 263, Monza e Brianza 274, Mantova 287, Brescia raddoppia con 515. Solo Cremona 249, Pavia 236 e Milano 215 rimangono ancora al di sotto.

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