Domani sarà un venerdì difficile per la circolazione dei treni. Dalle 9 alle 17 incrocia le braccia il personale di Rete Ferroviaria italiana (Rfi), una delle società che fanno capo a Trenitalia. La mobilitazione di un solo ramo e dei conseguenti addetti, che aderiranno in parte e con modalità difficili da determinare a priori, rende impossibile prevedere i disagi cui andranno incontro i viaggiatori. Sembra scongiurata la paralisi.
L'agitazione riguarderà la Lombardia e i compartimenti di Alessandria, Novara, Verbania, Piacenza e Parma. In conseguenza di questo, i treni a lunga percorrenza dovrebbero essere al riparo da sorprese mentre il traffico locale potrebbe subire imprevedibili ritardi più che autentiche cancellazioni. Nessun problema è previsto sulle linee delle Ferrovie Nord perché non hanno addetti appartenenti a Rfi. Non si possono escludere tuttavia ripercussioni sul Malpensa Express nelle tratte Centrale-Porta Garibaldi-Bovisa e sulle linee suburbane.
In stazione Centrale parlano di uno sciopero a macchia di leopardo, cioè oltre all'indeterminatezza del personale in stato di agitazione, intere aree a regolare scorrimento del traffico ferroviario potrebbero essere intervallate da altre in cui lo stesso deflusso risulta più difficoltoso e sofferto.
È certo comunque che nelle fasce protette - ovvero dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 - il servizio sarà garantito nel rispetto soprattutto di tutti coloro che si servono delle ferrovie per raggiungere i posti di lavoro e tornare a casa. In tutti i restanti casi, chi viaggia potrà dover affrontare emergenze e disagi. Per questo si raccomanda a tutti di prestare attenzione alle comunicazioni in stazione e agli avvisi fatti scorrere sui monitor. Un'altra variabile che non consente di soppesare esattamente la portata di questo sciopero è legata ai dipendenti di Rfi che decideranno di aderire.
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