Una riunione in Sala Marra a Palazzo Marino di domenica mattina per dare il segnale plastico che «il centrodestra è unito e compatto» ed è concentrato sulle battaglie di fine mandato e il programma elettorale per «superare questi dieci anni negativi di Sinistra e cambiare il governo della città, un'esigenza che a Milano si sente sempre di più». Il capigruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, della Lega Alessandro Morelli, di Fdi Andrea Mascaretti, di Milano Popolare Matteo Forte e Manfredi Palmeri (Polo di Milano) hanno voluto sottolineare il giorno dopo il no di Gabriele Albertini a correre contro Beppe Sala e in attesa del candidato sindaco che il lavoro degli esponenti che da cinque anni rappresentano la coalizione in Comune non si ferma ma prova ad accelerare in vista degli ultimi passaggi importanti nell'aula del Consiglio comunale. Giovedì inizierà la discussione sul Bilancio consuntivo («e sarà certificato che in un periodo di crisi simile la giunta ha registrato nel 2020 un avanzo di 548 milioni di euro»), soldi che andranno rimessi in circolo subito dopo con la discussione sull'assestamento di Bilancio, terzo documento clou, il Piano Aria Clima che era stato adottato tra le polemiche del centrodestra mesi fa e dopo la raccolta delle osservazioni dovrà tornare prima della pausa estiva in consiglio per l'approvazione definitiva.
Mobilità, economia e periferie sono le priorità dunque su cui i capigruppo focalizzeranno l'attenzione in aula per pianificare gli obiettivi del prossimo mandato. «Le imprese al collasso hanno bisogno di rilanciarsi, serve nuovo piano della mobilità che guardi alla transizione con equilibrio e attenzione alle necessità di imprese e famiglie senza blocchi ideologici e un focus sulle periferie, ritratte dalla sinistra come una ossessione e diventate invece un miraggio per chi ha guardato solo alla cerchia dei Navigli» scrivono nella nota condivisa a fine riunione. Temi su cui concentreranno l'attenzione (anche) dei milanesi per «smontare uno storytelling creato da Sala e dai suoi consulenti ma che non rappresenta una realtà nella quale le aziende soffrono, la coda al Pane Quotidiano si allunga e la "guerra" all'automobile è diventata una bandiera ideologica». Ovviamente si è discusso anche del tema del candidato, «emerge una volontà di individuare un nome della società civile.
A Milano si può tranquillamente vincere perchè riscontriamo un grade malcontento - sottolinea De Pasquale -. Non serve un nome super noto ma che accontenti tutti gli elettorati del centrodestra senza creare dei mal di pancia».
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