"Il taxi è arrivato da quella parte, si è fermato qui. Questa porta era aperta e sono entrata". Ricorda tutto Chloe Ayling, la modella inglese di venti anni rapita a Milano lo scorso luglio per una settimana.
Quando ad agosto scorso Chloe è tornata con la polizia sui luoghi in cui è stata aggredita ha saputo descrivere ogni dettaglio, come si vede dal video dei sopralluoghi proiettato in Aula al processo contro Lucasx Herba, il polacco di 30 anni accusato, insieme al Michal, di sequestro di persona a scopo di estorsione. "Sono venuta qui, avevo la mia valigia. Mentre aprivo, una persona mi ha preso da dietro. Non sono entrata - racconta la modella -, stavo per entrare ma mi hanno preso proprio in quel momento".
Chloe, poi, è andata insieme alla polizia a Borgial, frazione di Lemie, in provincia di Torino, dove è stata trattenuta in ostaggio fino al 16 luglio. "Qui è dove avevano messo il sacco a pelo all'inizio - le sue parole, indicando una vecchia cassettiera -. Le mie mani erano ammanettate qui e qui i miei piedi.
Qui invece - mostrando un letto - è dove abbiamo dormito, io da quel lato e Lucasz dall'altro". A liberarla, il 17 luglio, era stato Lucasz, che aveva chiesto ai manager e alla famiglia della ragazza prima 300mila e poi 50mila euro, giurando che avrebbe messo la giovane vittima all'asta sul deep web.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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