Antonio Bozzo
«Se dietro a un testo c'è un grande poeta, un autore come Aldo Palazzeschi, noi interpreti ci sentiamo protetti. Questo è il caso». Milena Vukotic parla di Sorelle Materassi, romanzo di Aldo Palazzeschi. Uscito nel 1934, quando Palazzeschi aveva ormai archiviato i furori futuristici della giovinezza, va in scena dal 9 al 21 gennaio al Franco Parenti nella riduzione teatrale di Ugo Chiti, con regia di Geppy Gleijeses. Vukotic è Carolina, le altre sorelle sono interpretate da Lucia Poli (Teresa) e Marilù Prati (la più giovane Giselda). «Io sono la sorella più innamorata di Remo, un nipote che seduce tutte noi e ci porta alla rovina economica.
Una storia d'amore non realizzato che fa palpitare i cuori arrugginiti delle due zitelle cinquantenni, benestanti a forza di guadagnare con i ricami per l'alta società fiorentina. Nonostante tutto, non riusciamo a odiare Remo. L'ambientazione è nel primo Novecento, a Firenze, ma la storia è universale. La sorella che capisce prima delle altre il gioco del nipote - gran seduttore, simpatico, carico di vita - è Giselda, che sconta un matrimonio fallito, sa quindi meglio come funziona il mondo».
Lo spettacolo, con gran sfoltitura di personaggi rispetto al romanzo, arriva al Parenti dopo 150 repliche in giro per l'Italia, tutte di grandissimo successo. «Sì, è andato veramente bene. Ho visto in sala anche molti giovani, e ne sono felice. D'altronde il romanzo ha avuto sin dall'inizio ottimi esiti sulle scene. È stato interpretato dalle sorelle Emma e Irma Gramatica e chi ha una certa età ricorda lo sceneggiato televisivo degli anni '70».
Il Parenti non è ovviamente una scoperta per Milena Vukotic, attrice di grande talento, anche al cinema (è stata la moglie di Fantozzi, in molti film popolari acchiappa-risate). «Al Parenti sono stata in scena tre volte, con testi di Beckett, Strindberg e la storia di Chanel. Con Andrée Ruth Shammah sono amica».
Chiediamo della prima volta che ha letto Sorelle Materassi, magari da ragazza. «No, ho studiato in Francia. Ho conosciuto il romanzo molto più di recente e ne ho apprezzato subito l'ironia». Che cosa pensa Vukotic del teatro italiano? È messo bene o siamo indietro rispetto all'Europa? «Gli italiani dovrebbero smettere di lagnarsi sempre, di essere autolesionisti. Altro che un passo indietro rispetto all'Europa.
Un Paese che ha visto la nascita della commedia dell'arte, e dove ha agito un grande come Giorgio Strehler, famoso in tutto il mondo, non deve prendere lezioni da nessuno». In scena, nello spettacolo del Piccolo, anche Gabriele Anagni (il famoso nipote Remo), Sandra Garuglieri, Luca Mandarini e Roberta Lucca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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