Cronaca locale

Ecco tutti gli spazi che gli autonomi hanno «conquistato» (e rubato alla città)

Anche se i militanti dello Zam dovessero mantenere la parola di liberare lo spazio entro lunedì, con l'invasione di venerdì in via Santa Croce salgono comunque a 24, forse un piccolo record per Milano, gli spazi occupati dalle varie anime dell'area antagonista. Sempre l'altro giorno infatti, oltre agli autonomi si sono mossi anche i bellicosi anarchici di via Watt che hanno deciso di «gemmare» il loro circolo, andando a occupare l'ex albergo di via Ruggiero Settimo, traversa di via Washington.

A pensar male si fa peccato, ma l'escalation ha guarda caso coinciso con l'insediamento della giunta arancione di Giuliano Pisapia, definito dai suoi turibolanti «avvocato gentile». Talmente gentile da non sentirsela di chiedere alla polizia di sgomberare gli antagonisti, in gran parte suoi elettori. Così gli antagonisti, capito l'antifona, vanno a cercarsi spazi di proprietà comunale, certi che difficilmente qualcuno andrà poi a disturbarli.

Così alle «storiche» presenze come il Cox di via Conchetta o il Leonka, ora in via Watteau, capostipiti di tutti i centri sociali, attivi dalla metà degli anni Settanta, altre stelle si sono aggiunte al firmamento delle occupazioni. Dalla vittoria di Pisapia infatti sono stati occupati l'Officina Beni Comuni via Arbè, 2012, Macao, via Muratori, 2012, Il circolo dei Malfattori in Ripa di Porta Ticinese e il Cantiere 2 di piazzale Stuparich, 2013, Latteria, via Watt, Lambretta, via Cornalia, Zam, via Sant'Abbondio, e Soy Mendel, via Cancano, 2014. E venerdì, per ultimi ma non ultimi, Latteria 2 e Zam 2.

Palazzo Marino ha fatto la faccia feroce per l'invasione dell'ex scuola di via Santa Croce, di sua proprietà e in via di assegnazione attraverso regolare bando. «L'irruzione non rimarrà senza conseguenze, il Comune non tollererà che con atti di violenza e intimidazione venga ostacolata la rigenerazione degli spazi pubblici» tuonava poche ore dopo un comunicato della Giunta. Scordandosi che la precedente invasione era stata fatta pilatescamente cessare non dal Comune ma dalla Procura, a cui Pisapia aveva spedito una relazione per dichiarare pericolante lo stabile. Salvo poi dire «Lo sgombero non l'abbiamo chiesto noi ma i magistrati».

E in ogni caso gli antagonisti hanno già detto che rimarranno dentro solo tre giorni, perché vogliono organizzare una serie di assemblee e dibattiti dedicati a Expò. Poi se ne andranno spontaneamente, togliendo la giunta dalle grane.

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