Non riuscendo a rassegnarsi alla fine della loro relazione, ha stretto d'assedio l'ex, distruggendo il suo appartamento, proferendo minacce di morte, mandando due balordi a rincarare la dose. Fino a quando la polizia ha posto fine allo stalking con un paio di manette ma solo dopo una furiosa colluttazione. Il solito copione, non fosse che la vittima questa volta non la donna ma l'uomo, un italiano di 48 anni sottoposto alla persecuzione di una bosniaca di 46.
L'intervento della polizia, l'altra sera in via Zara 24 a Rho, arriva infatti dopo mesi e mesi di persecuzioni. Ultimo dei quali appunto l'altra sera quando in commissariato arrivano diverse chiamate di residenti per raccontare l'ultima incursione della bosniaca. Gli agenti arrivano e la trovano sul pianerottolo mentre sta prendendo a calci una porta urlando insulti e minacce. Alla vista delle divise la donna non si calma, anzi aggredisce i poliziotti lanciando vasi di fiori e annunciando che avrebbe fatto intervenire certi suoi amici. Una volta ammanetta, dall'uscio è spuntata la vittima il quale ha vuotato il sacco.
Qualche mese fa aveva tentato di rompere la relazione con la donna, un tipino da prendere con le molle visti anche i suoi precedenti per droga e reati contro il patrimonio. E da quel momento per lui inizia l'inferno tra insulti e minacce di morte «Ti brucio vivo». E per dare maggior corpo alle sue parole, a marzo arrivano anche due «bravi» inviati dalla donna per cercare di convincere il 48enne a riallacciare il rapporto. Poi le incursioni. In un paio di occasioni riesce a entrare in casa, mettendo «a ferro e fuoco» le stanze, distruggendo mobili, arredi e suppellettili. Fino all'ultimo assedio l'altra sera.
La donna cerca di entrare, lui si barrica in casa.
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