"Expo e metrò grazie al centrodestra"

L'ex sindaco Moratti: "Abbiamo bisogno del Cav torni in presenza"

"Expo e metrò grazie al centrodestra"

Il coordinatore regionale Massimiliano Salini la presenta come colei che ha fatto «di Milano la Milano che amiamo», una voce «affidabile e non chiassosa». Era stata persino sondata per il bis Letizia Moratti, prima donna sindaco dal 2006 al 2011, ma da assessore al Welfare in Regione è impegnata a far girare la macchina vaccinale e mettere a tacere gli avvoltoi che da sinistra speravano di approfittare della pandemia per gettare discredito sulla Lombardia. Moratti ieri sul palco di «Forza Milano!», la kermesse azzurra a sostegno del candidato sindaco Luca Bernardo, ha ricordato che per il record di persone vaccinate (7,5 milioni) «siamo sempre in zona podio mondiale, non abbiamo raggiunto la medaglia perchè siamo superati da Israele, Spagna, Portogallo e Danimarca ma contiamo di arrivarci». Non nomina Bernardo, che arriva durante la telefonata di Silvio Berlusconi e si siede accanto a lei in prima fila, ma Moratti parla chiaro: «Se guardiamo alle metropolitane, ai nuovi quartieri, vediamo una città che grazie alle amministrazioni di centrodestra e ad Expo» da lei voluta «nonostante tanti scettici e indecisi» si è «posizionata tra le grandi capitali del mondo». Albertini da sindaco «aveva fatto un lavoro eccellente, Milano aveva solo bisogno di un'esperienza internazionale. Ora, se pensiamo a tutto questo, forse è molto più facile pensare a che Milano vogliamo per il futuro, una città sicuramente capace di creare anche ponti e dialogo tra mondi diversi. La pandemia ci ha insegnato a mettere il bene comune prima del bene individuale e io ho un piccolo sogno, vorrei una città capace di coniugare mondo profit e non profit, pubblico e privato, chi costruisce le case con gli ambientalisti, le università scientifiche che collaborano con quelle umanistiche per un nuovo umanesimo basato anche sulla scienza, una cultura che si mette ala servizio del sociale, ad esempio nelle cascine». Vorrebbe veder collaborare «anche pedoni, ciclisti e automobilisti, questo forse è più difficile ma è un sogno. Questa è la Milano che vogliamo, fondata sulle proprie radici ma capace di innovarsi e guardare al 2030, e credo che questi siano anche i valori del centrodestra».

Racconta di aver partecipato nelle ultime settimane a vari dibattiti politici (a una festa dell'Unità o «con gli amici della Lega») ma «qui mi sento a casa perchè vedo e sento il forte ancoraggio al Ppe, se in Italia sventola ancora la bandiera del Ppd lo dobbiamo a Fi e Silvio Berlusconi che da sempre ci guida e ci sprona con una visione che va sempre oltre. Credo che questo sarà importante anche per Milano. Ci auguriamo torni a breve in presenza, abbiamo tanto bisogno di lui, anche per le prossime scadenze importanti».

ChiCa

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