Expo viaggia in carrozza In arrivo 62 nuovi treni

Expo viaggia in carrozza In arrivo 62 nuovi treni

Il primo treno nuovo arriverà sui binari nel febbraio 2014. Lo seguiranno altri sessantuno, che saranno a disposizione dei lombardi entro il 2015, l'anno dell'Expo. L'investimento complessivo è di 527 milioni per 62 treni. Nel dettaglio: 10 treni Vivalto, 15 Tsr, 4 Flirt, 5 Gtw e 28 Coradia. Si tratta di 306 nuove carrozze e 23mila nuovi posti a sedere. L'annuncio arriva dalla Regione. È al Pirellone che il presidente, Roberto Maroni, l'assessore alle Infrastrutture, Maurizio Del Tenno, e i vertici di Ferrovie Nord Milano (di cui la Regione Lombardia è azionista) fanno il conto dei nuovi convogli. «Tutti con l'aria condizionata» rassicura Del Tenno.
«Una decisione in controtendenza rispetto alla linea di tagli del governo» commenta Maroni. Come ha ricordato il presidente di Ferrovie Nord, Norberto Achille, «l'investimento è stato completamente autofinanziato». Venerdì scorso è stato deliberato dal cda di FNM l'acquisto di dieci treni, con un investimento di 130 milioni. Altri quindici treni saranno ordinati «a breve» dalla giunta regionale, con un ulteriore stanziamento di 132 milioni di euro, per entrare in servizio dalla fine del 2014. I 25 nuovi treni si aggiungono a 37 già previsti e annunciati alla firma del Contratto di servizio, nel 2012. Totale: 62 nuovi convogli in servizio entro il 2015. Arrivi che, come spiega l'assessore Del Tenno, consentono di abbassare l'età dei treni lombardi: «Passiamo da una media di 21 anni a una media 18 anni».
Il sistema ferroviario lombardo presenta numeri imponenti: 2300 corse e 670mila viaggiatori al giorno. E Maroni ha ribadito l'intenzione di «andare avanti con l'integrazione Atm-Trenord». Inoltre, ha aggiunto, «vogliamo allargare a Piemonte e Liguria, per avere servizi migliori a costi minori». Il governatore ha approfittato dell'occasione per criticare il «centralismo» del governo e il suo «disegno di togliere le risorse alle Regioni per portarle a Roma».
Maroni ha spiegato di voler investire molte risorse sul trasporto pubblico locale perché, insieme alle infrastrutture, sono la principale leva in mano alla Regione per far aumentare la competitività della Lombardia: «Non possiamo agire sulle tasse, se non sull'Irap regionale, perché è un settore in mano al governo. E neppure ci è possibile intervenire più di tanto sul costo del lavoro. Ma usiamo la leva della mobilità».
Nell'attesa di una futura integrazione con altre Regioni, i pendolari lombardi si misurano soprattutto con tagli alle corse.

È quel che accade sulle linee per il Veneto, dove in molti si vedono costretti a usare la più costosa alta velocità. Del Tenno spiega che la Lombardia ha già fatto due proposte per evitare i tagli e che si è anche detta disponible a farsi carico di un'eventuale quota mancante nei bilanci del Veneto.

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