Alla Festa dell’Unità solo 30 compagni

Lo spazio è angusto, le frittelle care e i ds sono ancora al mare

Gianandrea Zagato

Non ha nemmeno bisogno di alzare la voce. Quando il segretario provinciale Franco Mirabelli spiega le ragioni della Festa dell’Unità, lo zoccolo duro diessino non sta lì ad ascoltarlo. In quel di Lampugnano non c’è nessuno o quasi, massimo 30 persone: infatti, non si respira aria di ripresa politica all’ombra della Quercia, dove a dieci euro si tenta inutilmente di smaltire le rese di una raccolta fotografica dell’Italia secondo l’Unità e a due euro di vendere una dolce frittella.
Inutile cercare quindi i volti noti dell’ex pci-pds-ds in salsa ambrosiana, «sono tutti ancora impegnati a giocare in spiaggia, magari in Costa Azzurra» butta là un dirigente della sinistra che, evidentemente, non approva le scelte politiche firmate da Filippo Penati. Come ne siamo certi? Be’, il presidente della Provincia è l’unico diessino di nome che se ne sta ancora in vacanza a due passi da Nizza, con tanto di lettura divertita dell’ultimo libro di Gianantonio Stella dedicato «alle figure e ai figuri del nuovo potere italiano». «Figure e figuri» che si ritroveranno, Romano Prodi assente, nei prossimi venticinque giorni con un impegno non scritto ma dichiarato e condiviso, «non parlare del partito democratico ma dei suoi contenuti». Dibattiti in uno spazio davvero angusto e meno piacevole del Montestella di un anno fa.


Unica nota positiva però secondo il comitato QT8, che non ha mai digerito quell’occupazione di un parco pubblico nonostante l’impegno diessino a rimettere tutto in ordine. Impegno disatteso, fanno sapere quelli del comitato: l’area della rotonda Terzaghi attende la ripiantumazione.

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