Niente Bronzi di Riace a Milano per l'Expo e nemmeno la Venere del Botticelli alla Reggia di Venaria. A mettere la parola fine è il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini perché «il principio generale dell'Expo è portare i visitatori dalle opere e non le opere dai visitatori». Bocciata quindi la residenza sabauda alle porte di Torino riaperta al pubblico nel 2007 dopo due secoli di abbandono e otto anni di restauri perché secondo Franceschini «per andare da Milano a Firenze c'è mezz'ora di treno in più che tra Milano e Torino: è evidente che la Venere resta agli Uffizi». Respinta al mittente la richiesta del presidente del Consorzio Venaria Reale Fabrizio Del Noce che aveva fatto sua la proposta di Vittorio Sgarbi. Un progetto da 300mila visitatori e un incasso di 2 milioni e mezzo di euro. «Un terzo potrebbe essere impiegato per finanziare l'operazione - aveva detto Del Noce - mentre il resto potrebbe essere diviso tra l'ente prestatore e quello organizzatore. Questo a dimostrazione di come una politica attenta ai prestiti culturali possa creare economia». Non se ne farà nulla.
Dal sacro al profano. Il commissario Expo Giuseppe Sala è ancora costretto a battere cassa con il governo Renzi che continua a fare orecchie da mercante. Sul tavolo la promessa di coprire quei 60 milioni di euro che la lunga agonia della Provincia, socio Expo e oggi insolvente così come la Camera di commercio, sottrarrà alle casse. A premier e ministri ora Sala chiede di «essere meno timidi: i fondi devono arrivare. Si è definito lo strumento, che è il fondo unico, c'è la volontà politica, quindi basta. Va bene lavorare ancora un po', ma poi i soldi devono arrivare». Risorse indispensabili per lanciare gare come quelle per pulizie e manutenzioni. Il ministro Maurizio Martina ha confermato l'impegno, spiegando che «ragionevolmente le prossime settimane potrebbero essere quelle giuste». Si vedrà.
Sala però alza i toni e al governo manda a dire che «le costruzioni sono saldamente nelle nostre mani e so dove possiamo arrivare», ma «sul tema dei contenuti mi sto scaldando molto perché credo sia arrivato il momento anche di chiedere aiuto e supporto». E al governo dice di vedere che i giorni passano «e vorrei che ci fosse un po' di organizzazione». Ieri, intanto, il prefetto Francesco Paolo Tronca ha firmato il decreto per la «temporanea e straordinaria gestione», ovvero il commissariamento delle società Maltauro e Tagliabue impegnate nell'appalto delle Vie d'acqua Sud di Expo.
Amministratori straordinari sono stati nominati il professor Emilio Bartezzaghi, docente di Gestione aziendale al dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico e Giuseppe Airoldi, professore di Corporate governance ed Etica professionale alla Bocconi. «Direi che la situazione può solo migliorare», il più che esplicito commento di Sala.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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