Cronaca locale

Forza Italia in corsa con Dario Allevi

Gli azzurri presentano la lista e Silvio Berlusconi dà la carica al candidato sindaco

Alberto Giannoni

Forza Italia accelera a Monza. Manca meno di un mese al voto amministrativo e il capoluogo della Brianza ha tutti gli occhi addosso. Per spodestare il sindaco uscente, Roberto Scanagatti (Pd), gli azzurri hanno messo in pista un candidato forte, l'ex presidente della Provincia Dario Allevi. E ieri al parco di Monza hanno presentato la loro lista, con la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e il coordinatore provinciale Fabrizio Sala (vice presidente della Regione). Ma ad Allevi è arrivato sopratutto il sostegno del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che ieri è sbarcato a Monza per caricare a dovere l'aspirante sindaco e i suoi candidati.

A guidare la lista una donna, Martina Sassoli, già assessore in Comune e in Provincia proprio con Allevi. («Il nostro programma - spiega - è molto incentrato sulla partecipazione delle donne al mondo lavoro, dell'imprenditoria e della cultura»). La sfida è aperta e gli azzurri la giocheranno sul terreno della sicurezza, cavallo di battaglia di tutto il centrodestra, ma anche sull'economia, sul fisco, sulle infrastrutture, tutti temi che stanno molto a cuore all'elettorato di commercianti, imprenditori, professionisti, un blocco sociale che ha fatto la fortuna del movimento berlusconiano anche in questa città dinamica e laboriosa. «Ora inauguriamo la fase finale della campagna elettorale - dice la capolista - La candidatura di Allevi è nata nel giugno 2016 con un gruppo di amici che fra politica e società civile voleva individuare un candidato davvero vincente». «La città, nota come una locomotiva economica d'Italia - ha proseguito Sassoli - sconta 5 anni di totale immobilismo e ha pagato a duro prezzo gli strascichi, anche sociali, della crisi economica. E come risposta amministrativa non c'è stato niente». Priorità alle famiglie, dunque: fattore famiglia ovunque. E taglio alle tasse: «Proponiamo la detassazione integrale per i primi tre anni alle imprese che si insediano sul territorio comunale». «Dal 2015 - attacca la capolista - Monza ha l'aliquota Irpef al massimo della legge, 0,8 senza fasce di esenzione particolari». Poi il capitolo infrastrutture, con la metropolitana che, per Forza Italia, per ora è solo un sogno: «Il sindaco si è riempito la bocca ma è solo un segno sulla carte, è prevista ma arriva a Bettola, cioè Cinisello». Infine, battaglia sulla sicurezza. Lo slogan azzurro è Prendiamoci cura di Monza. «Ha bisogno di essere curata - prosegue Sassoli - parliamo di degrado e insicurezza, serve una risposta efficace perché il clima di insicurezza ha preso possesso delle nostre strade, siamo prigionieri in casa nostra». Molto probabile che la sfida sia decisa all'ultimo giro, il ballottaggio, dove potrebbe incidere l'orientamento dei centristi, che a Monza - come del resto a Sesto San Giovanni - presentano un loro candidato. Qui a Monza Pierfranco Maffè.

«Eravamo colleghi in giunta e poi in questi anni di opposizione abbiamo sempre votato all'unisono, da qui il mio stupore quando ho visto la decisione di porsi come alternativo alla nostra coalizione - spiega Sassoli - starà a lui decidere cosa fare, se appoggiare la sua famiglia o il sindaco a cui ha fatto ferma opposizione in questi anni».

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