Foto dell'iride e birra d'uva Chicche all'Artigiano in Fiera

Tra i 3.200 stand da tutto il mondo si possono trovare le borse in pvc, arredi marocchini e tappeti dall'Iran

Daniela Uva

Dall'impronta digitale dell'iride ai tesori artigianali della tradizione berbera. Sono davvero tantissime le novità in mostra ad Artigiano in Fiera, la grande kermesse delle arti e dei mestieri aperta a Fieramilano (Rho-Pero) fino a domenica. Passeggiando attraverso i dieci padiglioni e i 3.200 stand allestiti per questa 22esima edizione si può davvero viaggiare in tutto il mondo restando a due passi da Milano. E così, fra gli oltre 150mila prodotti in mostra, è possibile ammirare le opere di Tobias Muller, un giovane berlinese che ha trasformato la sua passione per la fotografia in un mestiere. Lui riesce a catturare l'iride degli occhi, usando una macro camera, e a stamparla attraverso un pc. Ecco perché il suo lavoro è assolutamente unico. Sempre dalla Germania arriva Gazpacho, una startup che realizza borse utilizzando materiali riciclati molto speciali: le bobine in pvc HD poi vengono decorate a mano e impreziosite con foto e illustrazioni.

Ma in Fiera è possibile anche fare un salto in Francia e scoprire così la Perles dans les vignes, una birra artigianale prodotta a Salisburgo unendo mosto d'uva e malto. Una novità assoluta, nata grazie all'intuizione del giovane Christian Artzner. Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti, anche per quelli dei più piccoli. Proprio per loro The bean people, azienda fondata a Città del Capo da Chris e Sharon, ha portato in Italia le sue inconfondibili pillole di plastica. Qual è il loro segreto? A conto con l'acqua calda si sciolgono e «liberano» i piccoli animali che contengono. Arriva invece dal più vicino Marocco Lalla De Moulati, una ragazza giovane e intraprendente che ha studiato design alla scuola d'arte di Parigi per poi tornare in patria e cominciare a disegnare e cucire a mano cuscini, sciarpe e borse. Con un obiettivo: usare materie prime marocchine e fondere l'antica tradizione berbera con il design e il gusto francese.

Immancabile poi è un giro in Iran, che quest'anno è il Paese d'onore ad Artigiano in Fiera con le sue 180 aziende rappresentate e le 60 aree dedicate. Le proposte sono tantissime, fra queste c'è Fotowat, un'azienda a conduzione familiare specializzata nelle miniature persiane. Un'antica tecnica nella quale ogni disegno è composto da migliaia di puntini. E poi naturalmente c'è la tecnologia, che quest'anno permette anche a chi non è fisicamente in Fiera di farsi conoscere. Proprio l'Iran ha deciso di utilizzare la piattaforma Zebardastan, che mette in rete circa 12mila artigiani grazie all'ecommerce. Una loro rappresentativa è presente a Rho-Pero in uno spazio dedicato di cento metri quadrati. Qui è possibile ammirare tanti prodotti - circa seimila, tutti fatti a mano - soprattutto tappeti. Ma si ha anche la possibilità di conoscere il loro circuito e di avvicinarsi a questo mondo solo in apparenza lontano.

Così come, grazie al China Pavillon, è possibile scoprire e acquistare i tesori provenienti dall'estremo oriente. Il padiglione interamente dedicato alla Cina è una delle grandi novità di quest'anno e propone tanti tesori. Come, per esempio, l'antichissima tradizione Mandala.

Con i suoi disegni colorati costituiti da cerchi e quadrati che, secondo la tradizione buddista e induista, ripercorrono la genesi del mondo secondo la visione dei monaci. Imperdibili, infine, sono gli spettacoli e gli eventi culturali. Come la «contaminazione musicale» fra tradizione celtica e pizzica che in questi giorni ha già incantato migliaia di visitatori.

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