Fronda a sinistra, Pisapia all'angolo

I ribelli non hanno età anagrafiche che giustifichino l'appellativo, ma un'esperienza politica che ne fa inevitabilmente i grandi vecchi della sinistra milanese. Politici di lungo corso come Basilio Rizzo che dopo una vita sulle barricate oggi siede sul vellutato scranno da presidente del consiglio comunale. O Carlo Monguzzi che dopo quarant'anni di opposizione sta oggi nei banchi del Pd, ma anche il radicale Marco Cappato, il socialista Roberto Biscardini, l'esuberante assessore Franco D'Alfonso che in una delle sue ultime uscite (e nemmeno la più hard) ha sentenziato che «questo consiglio non è all'altezza». Diverse provenienze ed esperienze, ma tutti uniti dall'aver messo nel mirino il sindaco Giuliano Pisapia che a due anni da fine mandato vede sfarinarsi una maggioranza per sua stessa ammissione logorata dalle polemiche.
Non solo su temi etici come le coppie di fatto, ma anche sui licenziamenti nella Sea o il mancato incasso per il subentro di Versace in Galleria. Solo due delle battaglie di Rizzo che a Pisapia chiede di rivedere la squadra degli assessori.

Mentre Cappato l'ha fatto irritare picchiando forte sulle multe per i suoi manifesti irregolari. Durissimo ieri Monguzzi su Repubblica dicendo che «c'è un deficit di democrazia». E contestando anche lo 0,8 per mille in più sulla Tasi.

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