Ghisa in bici nel ghetto islamico I residenti: "Non basteranno"

Il sindaco lancia i sei vigili di quartiere a San Siro Ma i cittadini protestano: "Ormai qui non si vive più"

Ghisa in bici nel ghetto islamico I residenti: "Non basteranno"

Kebab, phone center, ristoranti etnici e a poca distanza la scuola-ghetto di via Paravia 89, dove è capitato che l'unica italiana in classe fosse la maestra. Piazzale Selinunte, zona San Siro, è la «piazza araba» di Milano. Da lì Beppe Sala ha voluto rilanciare il servizio dei vigili di quartiere, creato dall'ex sindaco Gabriele Albertini ed estinto da Giuliano Pisapia. Dalle 7.30 alle 20 sei ghisa in bicicletta - tre per turno - gireranno in nove zone critiche della città per allacciare rapporti con commercianti e residenti, carpire le criticità e riferire le segnalazioni al Comando centrale di piazza Beccaria. Solo a San Siro a luglio (la prima fase sperimentale, da settembre i quartieri saliranno a 27) saranno appoggiati anche da un comando mobile, un veicolo della polizia locale dotato di telecamere collegate con la centrale e vigili pronti a intervenire in caso di emergenza. Accanto al sindaco ieri mattina l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, quello al Welfare Pierfrancesco Majorino e il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti (Forza Italia) che ha ovviamente appoggiato la reintroduzione di un servizio voluto dalle ex gunte di centrodestra ma ha chiesto che i ghisa siano «più operativi, non si devono limitare alle segnalazioni». Sala non ci mette il copyright, «Albertini ha fatto delle cose buone - ammette - non crediamo di avere inventato nulla ma abbiamo semmai riformulato il progetto, c'è un maggiore uso della tecnologia e si fa soprattutto prevenzione e assistenza». Ma in quella zona dove soprattutto gli italiani non si sentono più a casa, specie la sera quando in piazza si radunano decine di arabi e disturbano fino a tarda notte, non bastano sei ghisa in bici. Sala fa un giro nel mercato comunale di piazza Selinunte e all'uscita viene avvicinato da un gruppo di residenti. «Dove abito io ci sono più abusivi che regolari, e in via Tracia non viviamo più, è uno schifo» una descrive la situazione senza mezzi termini. Un'altra racconta che «si viveva così bene una volta, ma adesso in giro per il quartiere la sera è pieno di ubriachi, non si può più uscire». «Pensate anche agli italiani» lo richiama un'anziana passando. Un'altra ancora è stata truffata da una finta agenzia immobiliare, «ho consegnato i miei soldi e adesso sono senza casa, dovete informare la gente», Il sindaco ascolta, invita le signore a prendere un caffè al bar, «non dovete perdere la fiducia, da oggi ci sono i vigili di quartiere, segnalate anche a loro le situazioni io tornerò a inizio agosto per fare un bilancio. Non abbiamo la bacchetta magica ma anche iniziative come queste possono servire» sostiene. «Troppo spesse - incalza invece la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini - gli interventi nelle periferie rimangono proclami. A San Siro bisogna fare i conti con le bande criminali che hanno occupato abusivamente centinaia di alloggi, oltre alle comunità di immigrati che hanno emarginato i pochi italiani rimasti nelle case popolari, soprattutto anziani».

Per Riccardo De Corato (Fdi) «nella Molenbeek di Milano non si risolvono i problemi con vigili dialoganti, ci vuole il pugno duro». Intanto, Alessandro De Chirico (Fi) chiede di bloccare la festa abusiva organizzata da giovedì a domenica dal centro sociale Cantiere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica