Giornate a piedi? Invece delle auto Sala "blocchi" il Pd

Alla richiesta per Giro e sei corse si aggiunge pure il 22 settembre

Giornate a piedi? Invece delle auto Sala "blocchi" il Pd

Qualcuno fermi la sinistra. E a questo punto, toccherà al sindaco Beppe Sala esprimersi sulle (troppe) richieste di domeniche a piedi che arrivano dalla maggioranza e che rischiano di condannare i residenti a disagi o multe, visto che la domenica è fatta anche di gite fuoriporta in auto o di commissioni che vengono concentrate nel weekend. Dal consigliere Pd Alessandro Giungi è partita venerdì la proposta di abbinare i blocchi auto alle maratone in programma nel 2020 in città. L'assessore allo Sport Roberta Guaineri ha apprezzato la richiesta, ha dichiarato che si può studiare l'ipotesi e alle sei corse di maggiore impatto (Stramilano, Milano Marathon, Salomon Running, Pittarosso Pink Parade, Deejay Ten e Milano Half Marathon) ha aggiunto «l'arrivo del Giro d'Italia» il prossimo 31 maggio. Si arriverebbe a sette domeniche a piedi tra il 22 marzo e il 29 novembre. Il dibattito è proseguito ieri anche sul web, con la consigliera dem Alice Arienta favorevole alla «mozione Giungi» e la collega Simonetta D'Amico, maratoneta (ha partecipato anche all'ultima 42 chilometri a New York) vota sì perchè «correre in mezza corsia per far circolare le auto è indecente».

Ma la sinistra si allarga. «Molto d'accordo sulla proposta di Giungi - puntualizza la consigliera di Milano Progressista Natascia Tosoni - ma le giornate a piedi potrebbero essere otto, aggiungendo il 22 settembre in occasione del World Car Free Day, visto che il Consiglio comunale per due anni consecutivi ha votato l'adesione grazie a un nostro ordine del giorno». Ma l'anno scorso Sala disse no, il blocco avrebbe creato disagi alla Settimana della Moda. «Mai disperare - sostiene Tosoni -, se nel 2019 non c'è stato il blocco, magari nel 2020». Forza Italia ha già definito «una follia» replicare le domeniche a spasso che «non hanno effetti sullo smog e creano inutili disagi». Sul tema della qualità dell'aria «è arrivato il momento di sostenere un piano concreto che non tassi i cittadini come ha fatto finora il sindaco con Area B e Area C» afferma il capogruppo della Lega Alessandro Morelli che con Simone Di Gennaro del Municipio 1 ha presentato in Consiglio una mozione dettagliata «affinché la giunta si impegni a incidere realmente nella lotta all'inquinamento in termini di controllo sistematico delle emissioni, ma che rispetti anche le necessità dei milanesi.

Abbiamo previsto anche un piano che possa rispondere alle frequenti emergenze, con gratuità dei mezzi pubblici nei giorni in cui i valori inquinanti superano la soglia consentita». La lotta allo smog «non deve diventare un ulteriore pretesto per seguire la moda green o complicare la vita ai cittadini».

ChiCa

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