Luoghi inaccessibili e giardini segreti, sottosuolo e Grattacieli. Non è Roma con a sua grande bellezza, esibita e splendida nel suo essere cortigiana, Milano è dama discreta e riservata. Per nulla sfacciata, ma gelosa custode di tesori inestimabili. Nel cuore della sua struttura a cerchio il Foro Romano «dove Costantino riconobbe la libertà religiosa». Era il 313 d.C e da imperatore cambiò l'umanità. Poi l'Oratorio di san Protaso dove un altro imperatore, Federico Barbarossa, ha pregato e i Carbonari complottato, san Paolo Converso dove Caravaggio «ha imparato a giocar con le luci», la Casa degli Atellani «dove si organizzavano banchetti luculliani e Leonardo meditava», Palazzo Pozzobonelli-Isimbardi dove Bramante viveva e Palazzo Bolanos Visconti di Grazzano dove «Luchino ha vissuto il ballo del suo Gattopardo» e uno «dove un avido banchiere viene maledetto e una monaca scandalosa vede la luce». La monaca è quella di Monza e nacque a Palazzo Marino, oggi sede del Comune. Tesori nascosti, ma ogni giorno incrociati dallo sguardo di chi passa di fretta senza riconoscerli. Perdendo duemila anni di una storia che rivive nelle piazze, nelle vestigia, nei palazzi su cui si posa il fascino della storia. E nelle sue pietre vien da ricordare, magari pensando a quelle di Venezia raccontate da John Ruskin.
Più facile riconoscere l'Istituto del ciechi «dove un filantropo dava speranza a chi non vedeva», l'Orto botanico di Brera e la Bibliotecas Braidense voluta da Maria Teresa d'Austria nel 1776 e che oggi conserva i volumi appuntati da Alessandro Manzoni. E poi Palazzo Castani dove Benito Mussolini il 23 marzo del 1919 dà vita al Fascismo insieme ad altri duecento che in onore della piazza diventeranno i Sansepolcristi. Un labirinto di storia, architettura e arti (al plurale) con cui si cimenta il volume di Manuela Alessandra Filippi, Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Milano (Palombi editore, 412 pag., 20 euro). «Non è una guida - precisa la storica dell'arte e manager della cultura -, ma un racconto di Milano attraverso i luoghi della sua storia». Un lavoro filologicamente documentato e splendidamente illustrato che l'editore Palombi tradurrà in inglese per farlo diventare perfetto vademecum anche per i visitatori dell'Expo. Nelle sue pagine, spiega la Filippi, «i milanesi potranno scoprire tutto quello che a Milano è nascosto dietro ai portoni di chiese, sacrestie, palazzi e case private. Perché dietro a facciate severe e austere si scopre un'inaspettata e meravigliosa giocosità». Chiostri, biblioteche, giardini o affreschi come l'insospettabile Tiepolo che dietro un ingresso minuscolo affresca Palazzo Clerici, «la piccola Versailles milanese quanto a specchi e decori, ma che forse la vuole superare per giochi e inventiva». O san Fedele dove Manzoni pregava ogni giorno e sui cui gradini morì scivolando e battendo la testa. Qualcuno magari arriva a scoprire i lavori moderni di Lucio Fontana, ma in pochissimi quel gioiello barocco della sagrestia. Come nascosta è casa Fontana Silvestri edificata a partire dal XIII secolo e acquistata alla fine del XIX dal capitano d'industria e senatore del regno Giovanni Silvestri. Proprio in occasione del libro gli eredi hanno deciso di aprirla una volta all'anno, ogni 24 giugno ricorrenza di san Giovanni. «Perché questo bisogna fare e questo si è fatto con questa ricerca - spiega l'autrice - Spingere i proprietari o i responsabili di questi luoghi ad aprirli». E, infatti, a fianco di ogni scheda ci sono le preziose indicazioni di giorni, orari, numeri di telefono e indirizzi mail per chiedere di accedere ai tesori più nascosti.
Dodici i capitoli e dodici le Milano raccontate: romana, della fede, la città ideale (Dal verme o Villa Simonetta), quella del sapere (Ca' Granda o Cattolica), la città giardino con la vigna di Leonardo, la Wunderkammer, la città del bene con la quadreria dell'Ospedale Maggiore («dove tutta Milano ci ha messo la faccia»), quella prospera, quella del sottosuolo
(l'Albergo Diurno Venezia o il Rifugio n.87), della memoria, dell'architettura e del design. Per chiudere con quella che sale, il grattacielo UniCredit la cui guglia a 152 metri si scoprirà esser citazione di quelle del Duomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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