Infiltrazioni dovute alle piogge anche in edifici freschi di ristrutturazione, lavori non ultimati in tempo, freddo, manutenzioni non eseguite: questa è la situazione in cui versano molte scuole in diverse parti della città. Con il maltempo della settimana scorsa si sono fatti sentire i primi problemi stagionali per le scuole milanesi, che diventeranno ancora più gravi quando comincerà il freddo, con i riscaldamenti che non funzionano o si bloccano.
È successo qualche giorno fa nel nido e nella materna di via Legioni Romane 54 con i piccoli del nido che non sono potuti nemmeno entrare in classe perché il controsoffitto è caduto a pezzi a causa delle infiltrazioni, mentre i bimbi che frequentano la materna sono stati ammassati nell'unica classe rimasta agibile. «Oltre ai disagi per i genitori che si sono dovuti organizzare alla ben in meglio, è davvero assurdo come il Comune non ponga un rimedio definitivo al problema infrastrutturale, malgrado sia così diffuso in tutta Milano. E anche dove l'estate scorsa sono stati realizzati dei lavori, come nella scuola di via Guicciardi 3, la situazione non è migliore - attacca Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia -. Se stessimo parlando di strutture private la direzione scolastica avrebbe preso dei provvedimenti contro i responsabili della situazione, il sindaco Sala, invece, non si esprime».
La stessa situazione si è verificata dall'altra parte della città, a Niguarda, dove la mancata pulizia del tetto e delle grondaie dalle foglie ha fatto sì che con le piogge torrenziali l'acqua non riuscisse a defluire, causando infiltrazioni dall'alto. «Anche nel caso in cui - commenta Deborah Giovanati, assessore all'Istruzione (Milano Popolare) del Municipio 9 - si trattava di eseguire la semplice pulizia, il mancato adempimento ha causato un disastro. Nessuno controlla e questo è il risultato: la manutenzione ordinaria diventa straordinaria. È proprio il sistema che non funziona, dagli omessi controlli alla difficoltà nelle comunicazioni all'assenza di vigilanza sui lavori». Sempre in zona 9, alla scuola di via Guicciardi 1, il cantiere avrebbe dovuto chiudersi a fine agosto, invece è tutt'ora in corso. Inutile dire che le famiglie sono state avvertite all'ultimo: i 59 bambini sono stati distribuiti su 13 altre strutture. Non solo, l'impresa che sta eseguendo i lavori di ristrutturazione ha messo delle coperture sul tetto con il risultato che si sono trasformate in «una piscina» facendo penetrare l'acqua nel soffitto. Ora a causa delle infiltrazioni, il rischio è che i lavori si prolunghino nel tempo, rendendo ancora più complicata la vita delle famiglie. Simile la situazione nella elementare di via dei Braschi, a Bruzzano: il cantiere si è appena chiuso, ma piove di nuovo dentro.
In pieno centro troviamo un'altra istituzione in grave difficoltà: la causa in questo caso non sono le infiltrazioni, ma i debiti con il Comune e il mancato rinnovo dell' affitto. La scuola Montessori di via Milazzo, ospitata da cinquant'anni in un stabile del '600 rischia lo sfratto. La convenzione stipulata nel 2006 prevedeva uno sconto del 70 per cento sul canone in cambio dell'ampliamento del nido per 50 posti. I lavori non sono stati eseguiti, in parte perché l'edificio è vincolato dalla Sovrintendenza, il Comune ha chiesto gli arretrati del canone intero. Nel 2017 la scuola si è dichiarata disposta a pagare gli arretrati, ma Palazzo Marino non ha rinnova la concessione. In mezzo ci sono ricorsi e impugnazioni, nel 2018 il Tar stabilisce che l'istituto non ha più titolo per rimanere lì.
«Accanto alla Montessori si trova un enorme spazio assegnato dal Comune quasi gratuitamente alla Casa delle Donne - polemizza il capogruppo di Fi Fabrizio De Pasquale - perché una parte dell'edificio di via Marsala non viene dato alla Montessori per l'ampliamento del nido? L'impressione è che la giunta voglia fare la guerra alle scuole paritarie».
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