Allarme alghe in Darsena. L'ex porto di Milano «liberato», come pomposamente l'ha soprannominato la giunta arancione, è tornato una palude a cielo aperto. Il Comune, che ha coordinato i lavori durati 18 mesi per 14 milioni di euro di investimento, (finanziati dalla società Expo 2015 spa) non trovando una soluzione tecnica sufficiente a movimentare le acque del bacino ha optato per una pulizia quotidiana delle acque. La convenzione stipulata con il Consorzio Villoresi, oltre a prevedere un servizio quotidiano di pulizia dalle mucillagini, ha previsto la costruzione di una barca per il raschiamento delle alghe infestanti che dovrebbe arrivare il 9 luglio.
A Marco Mancini, docente di sistemazione dei Bacini idrografici presso il dipartimento di Ingegneria idraulica del Politecnico, che si è occupato tra l'altro dell'impianto di movimentazione della Conchetta del Naviglio e della Conca di Turbigo, abbiamo chiesto come si sarebbe potuto risolvere il problema dell'acqua stagnante in Darsena. «Intanto vorrei dire che quello della nuova Darsena mi sembra una bella realizzazione. Certo, dal lato che dà su piazzale Cantore l'acqua è stagnante. La situazione potrebbe essere migliorata con un ricambio d'acqua: sotto il piazzale c'è ancora l'antico collegamento con i Navigli, bisognerebbe far uscire l'acqua da qui e direzionarla per aumentare la corrente. Altrimenti, e la soluzione è piuttosto semplice, si potrebbero introdurre delle turbine subacquee».
Il problema dell'assenza di circolazione delle acque in Darsena è noto, tanto che se ne è occupato anche il gruppo di lavoro del Politecnico che ha redatto lo studio di fattibilità per la riapertura dei Navigli. Marco Prusicki, docente di Composizione architettonica e urbana del Politecnico ha elaborato un progetto per la realizzazione di una nuova Darsena sullo scalo ferroviario di porta Genova. «Il progetto prevede la deviazione del Naviglio Grande in corrispondenza del ponte di via Valenza, l'apertura di un nuovo canale lungo corso Colombo e il suo collegamento con quello dell'Olona che scorre appunto sotto piazzale Cantore, in modo da alimentare il bacino della Darsena storica - spiega - garantendo così il movimento dell'acqua laddove è precluso, con grande beneficio delle sue condizioni generali di fruibilità». Il progetto però è collegato alla riapertura dei Navigli... «Sì ma che ci sia un difetto di circolazione delle acque nella Darsena è noto da quando alla fine degli anni Venti vennero coperti i canali milanesi, deviando Olona e il Naviglio di Viarenna, affluenti dell'ex port. Evidentemente il problema è stato sottovalutato» attacca Prusicki. Prusicki ha ottenuto la menzione speciale per il progetto Internazionale della Darsena del 2004 (gruppo Torricelli, Cislaghi, Donato, Prusicki) vinto poi dallo studio Bodin e associati. «Avevamo evidenziato - spiega il docente - il problema e previsto la possibilità di ricorrere alle acque dei pozzi di falda del parco Solari per creare corrente. Sono architetto e non ingegnere idraulico ma mi sento di dire che delle pale o turbine sarebbero sufficienti per risolvere il problema».
«La soluzione che è stata trovata, compatibilmente con la scarsa profondità del bacino - spiega l'assessore ai Lavori pubblici
del Comune Carmela Rozza - è quella di posizionare degli eccitatori suacquei, in numero e posizione compatibili per garantire tra l'altro la navigabilità della Darsena. È chiaro che si possono studiare delle alternative».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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