Ferruccio Gattuso
Torna al Teatro Leonardo la pirotecnica, virtuosa, romantica ma anche scorrettissima (e meno male) macchina da spettacolo chiamata Oblivion: in scena da questa sera al 29 marzo (ore 20.30, ingresso 24 euro più prevendita, info 02.86.45.45.45). Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli portano sul palcoscenico nel cuore di Città Studi la nuova versione del loro The Human Jukebox, ovvero di come si possa infilare in un frullatore parole e armonie, canzoni e arrangiamenti, cabaret e musical estraendo da questo laboratorio in fieri un divertentissimo «Frankenstein» che di mostruoso ha solo il talento.
«La struttura dello spettacolo resta quella che il pubblico conosce bene spiega Lorenzo Scuda, autore e arrangiatore musicale del gruppo insieme a Davide Calabrese ma all'interno di questo jukebox cambiano le gag e le canzoni. Realizziamo un mix tra numeri rodati, ai quali i fan sono molto legati, o che vedono sulla Rete, dove pubblichiamo nostri spezzoni live e novità che creiamo assorbendo come spugne dai loro consigli e osservando ciò che ci accade intorno. Ad esempio, l'ultimo Festival di Sanremo».
Uno dei numeri più attesi è infatti quello che dà il via allo show: «Evolution of Sanremo», un medley in cinque minuti spaccati di tutte le canzoni vincitrici al Festival, da Nilla Pizzi alla coppia trionfatrice di quest'anno, Ermal Meta-Fabrizio Moro. Impasti vocali nello stile dei mitici Queen e più di uno sguardo a quelli che sono dei veri eroi per gli Oblivion: «Dai Monty Python spiega scherzoso Lorenzo Scuda prendiamo spunti per creare un umorismo demenziale ma anche una scorrettezza che rende interessante queste carrellate musicali. C'è già chi celebra questi artisti della canzone italiana e internazionale, noi ci prendiamo il compito di massacrarli un po'. Tra di loro ce ne sono molti che amiamo, tra l'altro. Quest'anno abbiamo aggiunto materiale da Guccini, Biagio Antonacci e dalla Pausini, che finora avevamo lasciato stare. Sulla sua canzone simbolo La solitudine abbiamo studiato un difficilissimo incastro in cui ciascuno di noi canta una singola sillaba. E poi dopo X Factor abbiamo pensato di prendercela con Amici, il talent show rivale. Certo, in Italia chi tocca Maria De Filippi muore, prendete Valerio Scanu, lui ci ha litigato ed è finito a fare Tale & Quale Show in tv».
Un'altra cattiveria targata Oblivion plana sui cantanti che si mobilitano per le calamità, come quelli che cantarono il brano Domani dopo il terremoto in Abruzzo. Nella variazione dello Human Jukebox Domani diventa Tsunami: «È il cataclisma che gli artisti meno noti di queste iniziative benefiche aspettano per tornare finalmente sotto riflettori», sorride Scuda.
Per l'anno prossimo gli Oblivion hanno in studio un nuovo irriverente progetto: «Dopo anni di Human Jukebox giocando con le canzoni di altri conclude Scuda abbiamo pensato a un
musical con nostre canzoni inedite. In stile comico alla Monty Python. La storia avrà a che fare con la Bibbia, il libro dei libri: e se qualcuno ha visto i musical Spamalot e The Book of Mormon sa di cosa stiamo parlando».
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