Invasione di rom e lavavetri E il Prefetto lancia l’allarme

Invasione di rom e lavavetri E il Prefetto lancia l’allarme

Lo scorso weekend i lavavetri hanno invaso anche l’Area C: erano sotto le telecamere di piazza V Giornate. Sdoganati dal buonismo della giunta Pisapia. Quella politica dell’accoglienza che ha già fatto quasi triplicare il numero dei nomadi a Milano nell’ultimo anno (e la polizia non ha ancora completato il censimento). E più dei numeri contano le proteste: i residenti segnalano la presenza di baraccopoli che spuntano come funghi in ogni zona, semicentro compreso. É piena emergenza. Non è un caso che il prefetto Gian Valerio Lombardi (nella foto) abbia convocato per questa mattina a Palazzo Diotti il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza mettendo all’ordine del giorno solo gli «insediamenti abusivi di nomadi e i problemi di sicurezza». Al tavolo Comune, Provincia, comandante dei carabinieri e dei vigili, Questore, Guardia di finanza. Il presidente Guido Podestà ha delegato l’assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini, che sta ricevendo anche quattro-cinque sos al giorno dai residenti milanesi. Le ultime dagli abitanti di via San Dionigi che la sera si chiudono in casa «per evitare i fumi maleodoranti che arrivano dalle baraccopoli» di via Nosedo e Vaiano Valle e per difendersi da «spaccio, scippi». Furti e microcriminalità sono aumentati «in modo vertiginoso» il mese scorso nella zona di via Airaghi, al confine con Settimo Milanese, dove i rom si sono insediati con baracche e tende a ridosso della tangenziale est. Presi d’assalto, «ville, box, distributori di benzina» le grosse quantità di rifiuti - «l’area è una discarica a cielo aperto» - rendono precarie e pericolose le condizioni igieniche anche per i residenti. C’è bisogno, ha scritto Bolognini al sindaco Giuliano Pisapia nell’ennesima richiesta di sgombero urgente, «iniziano a manifestare di fronte al clima di illegalità un preoccupante nervosismo che potrebbe sfociare in gesti di vendetta personale, per questo è necessario che l’area sia liberata». Stesso film - e protesta - tra via Console Marcello e via Palizzi, ai bordi del cavalcavia. La direzione affari generali dell’Esselunga ha confermato che quello di via Palizzi è uno dei negozi della catena con il più alto numero di furti, ma ruberie e vandalismi colpiscono anche gli orti della zona, i giardinetti e le aree gioco sono diventati un bivacco.
L’elenco potrebbe continuare con la lettera dei residenti di Bacula. L’assessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, festeggiava due giorni fa lo sgombero e la messa in sicurezza del cavalcavia. Peccato che, protestano i comitati, hanno lasciato le auto dei vigili due giorni e i rom sono già tornati in un crocevia di semafori, supermercati, pendolari in arrivo alla Bovisa (e presi di mira). O con le roulotte parcheggiate abusivamente in via Cardano, vicino all’hotel di lusso Sheraton e a dieci minuti dalla stazione Centrale e Garibaldi. Assalto ai turisti. «Bene il richiamo all’ordine del prefetto, che convoca il comitato per trovare una soluzione all’emergenza - afferma Bolognini -: è il fallimento della giunta Pisapia, non ha i soldi per l’integrazione e nello stesso tempo non ordina gli sgomberi. E il buonismo attira di continuo nuovi nomadi.

Non si tratta di instaurare uno stato di polizia ma l’accoglienza non può essere infinita, sono già insufficienti i fondi per prestare assistenza alle famiglie bisognose che risiedono in città, sia italiane che straniere, e bisogna far rispettare le regole. I cittadini si sentono o abbandonati».

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