Sabrina Cottone
«Una chiarezza sui valori, insieme a una maggiore trasparenza e consapevolezza da parte del cittadino, fa aumentare la quantità di donazioni» dice una delle ideatrici di Italianonprofit.it, il portale da oggi on line anche per i consumatori, che fa la radiografia a quasi 300 enti, ne scheda 700 e contiene informazioni su 150mila. Aggiunge: «I valori contano quanto i bilanci». Può sembrare lapalissiano, è il frutto di un lavoro attento su dati saranno disponibili per tutti. Come quello per cui l'ente sul portale con più volontari è l'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, quelli con più canali social sono Manitese e Terres des Hommes, il più piccolo è Migr-azioni Aps.
Molte società, dalla più grande alla più piccola, hanno liberamente deciso di aprire le porte di casa (bilancio, statuto, conti, obiettivi), perché chi vuole donare o aiutare possa avere davanti a sé una carta d'identità completa, che include non solo i bilanci ma anche i principi dell'ente a cui ci si appresta ad affidarsi. Scheda che può essere un aiuto a scegliere dove svolgere il servizio civile: una delle ricerche più cliccate riguarda come trovare il luogo giusto per dedicarsi ad attività di utilità sociale.
Il modello è il Guide Star statunitense, servizio di informazioni specializzato sulle attività non profit, che ha in database 2,5 milioni di organizzazioni. In Italia i numeri sono più contenuti ma non poco importanti: gli enti non profit sono trecentomila, il 4 per cento del Pil del Paese. Secondo la valutazione del V Lang Philanthropy Day che si è svolto ieri a Palazzo Clerici, il giro d'affari complessivo del terzo settore è attorno ai 65-70 miliardi di euro e se si riuscisse a migliorare l'efficienza del 10%, potrebbero essere disponibili 7 miliardi in più ogni anno.
In Italia al momento solo l'8% delle Fondazioni dichiara di avere una metodologia per valutare l'impatto sociale generato dai propri interventi filantropici. A Palazzo Clerici è stato però presentato il primo studio in Italia che dimostra come i servizi d'accoglienza e cura dei minori in condizioni di disagio permettano alla collettività di risparmiare. La misurazione sull'operato di Caf onlus, centro aiuto minori e famiglie (effettuata da Fondazione Lang Italia con un'analisi che ha utilizzato l'indicatore SROI - Social Return On Investment) stima che ogni euro investito dall'associazione per svolgere i suoi principali servizi abbia generato un valore di 3,1 euro in termini di risparmio per la collettività.
Il risparmio è calcolato tenendo in considerazione diverse voci di spesa che, grazie all'operato di CAF Onlus, non graveranno più sulle casse dei Comuni e dello Stato.
Tra queste, ad esempio, i costi per le cure sanitarie dovute a maltrattamenti, i costi scolastici straordinari e di accoglienza in comunità, quelli per gli interventi dell'autorità di pubblica sicurezza e per l'attivazione dei tribunali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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