Il jazz «democratico» torna in centro con maestri e allievi

Un mese di concerti gratuiti all'aperto in pausa pranzo In calendario Cerri, Tommelleri e i giovani della Civica

Luca Testoni

È ormai un classico della primavera milanese la manifestazione nata e cresciuta per proporre, sempre e comunque nella suggestiva cornice di piazza Mercanti ed all'ora della pausa pranzo (dalle 13 alle 14), un interessante spaccato del jazz contemporaneo del Belpaese, frutto del lavoro didattico e formativo dei Civici Corsi di Jazz, diretti da Musica Oggi (che li ha fondati nel 1987) e che sono oggi parte integrante della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.

Tra le chicche della settimana inaugurale della kermesse che, grazie al suo originale orario, dà modo a milanesi e pendolari impossibilitati a recarsi a teatro, o nei club, di avvicinarsi al jazz nelle sue diverse forme e, dunque, finisce per rivestire anche un ruolo sociale di rilievo, merita una citazione particolare la Swing Band di Paolo Tomelleri, la formazione del 78enne vicentino trapiantato all'ombra della Madonnina, funambolico virtuoso del clarinetto (ma anche coi sax non è malaccio...), in concerto proprio quest'oggi (l'ingresso è libero).

Habituè riconosciuto della scena swing italiano, Tomelleri tornerà nella piazza medievale simbolo di Milano anche tra un paio di giorni, stavolta in compagnia dell'apprezzato pianista Paolo Peruffo, assieme al quale offrirà uno sguardo al jazz degli anni Venti e al pianismo di derivazione Ragtime.

Assolutamente da non perdere l'esibizione di un altro grande vecchio del nostro jazz: stiamo parlando di Franco Cerri, che ha da poco festeggiato il traguardo dei suoi primi 90 anni, sempre a suon di jazz e con una chitarra tra le mani. Un monumento da ascoltare (e riascoltare), dal vivo il prossimo 27 maggio.

Come da tradizione, anche l'edizione numero 20 di «Break in Jazz», che si protrarrà fino al prossimo 2 giugno, sarà imperniata, per dirla con gli organizzatori, sia sui gruppi stabili della scuola, sia sulle formazioni di studenti preparate dai prestigiosi musicisti che formano il corpo docente dei corsi, spesso presenti ai vari concerti, così da dare vita ad un articolato programma che coniuga la formazione del pubblico con l'avviamento professionale dei giovani jazzisti. Già, perché stiamo parlando di una rassegna che coinvolge quasi 150 studenti della prestigiosa scuola milanese.

Infine, sono diversi e non poco curiosi alcuni degli approfondimenti proposti alla scoperta delle composizioni di

grandi del calibro di McCoy Tyner (a cura del contrabbassista Marco Vaggi), di Cole Porter (a cura di un altro bravo contrabbassista come Lucio Terzano) e del nuovo jazz europeo, rispettivamente il prossimo 20, 25 e 30 maggio.

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