L'assessore De Cesaris testimone in Procura per le aree del Cerba

Durante l'audizione in Regione emersi nuovi dubbi sulla realizzazione dell'opera e sulla scelta del sito

L'assessore De Cesaris testimone in Procura per le aree del Cerba

Cerba sì, Cerba no, Cerba forse. Così per la Città della Salute. E mentre la politica torna a discutere del futuro dei maxi-ospedali, nella vicenda del Centro europeo di ricerca biomedica avanzata a qualcuno sembra già di sentire un tintinnar di manette. Durante la commissione Sanità convocata al Pirellone per affrontare l'argomento, l'assessore all'Urbanistica, Lucia De Cesaris, ha fatto sapere di essere stata chiamata a testimoniare dalla Procura. Parole che hanno destato qualche preoccupazione. «Esiste un procedimento penale che sta approfondendo aspetti paralleli e che non riguardano il Cerba ma che potrebbero incidere sulla vicenda» le parole del vicesindaco.
«Chiederei all'assessore De Cesaris di spiegare meglio quello che ha riferito durante la seduta parlando di un interessamento della Procura, di che cosa si tratta e se c'entra con il Cerba» dice il consigliere del Pdl Stefano Carugo, che parla di «un progetto di sicura eccellenza per una Regione che vuole guardare a un'offerta sanitaria che ha come confini il mondo e non solo l'Italia».
Durante l'audizione, il direttore generale della Fondazione Cerba, Maurizio Mauri, ha caldeggiato le potenzialità del Centro di ricerca, tra cui i 1.250 posti letto e il fatto che «i tempi sarebbero rapidi perchè il centro potrebbe essere operativo già dal 2017 non essendoci la necessità di bonifiche dei terreni». I documenti forniti da Mauri ai consiglieri hanno riportato d'attualità l'ipotesi iniziale del Cerba, che prevedeva nella prima ipotesi la presenza del Besta.
La futura location dell'istituto neurologico Besta, che ormai non regge più nelle attuali condizioni, è tema di grande attualità. Si è parlato a lungo di accorparlo all'Istituto dei tumori nella Città della Salute. Ma poiché il progetto nelle ultime settimane è tornato in alto mare, l'assessore alla Sanità, Mario Mantovani, ha proposto di usare i padiglioni vuoti del Niguarda per ospitare il Besta. E a questo punto è risaltata fuori anche l'ipotesi di portare il Besta nel Cerba.
Il Cerba, ideato dal professor Umberto Veronesi e che dovrebbe essere realizzato nel Parco Sud, ha ancora ostacoli sulla sua strada, secondo il presidente della commissione Sanità, il leghista Fabio Rizzi: «È un progetto che promuoverebbe la Regione a livelli di eccellenza ma ci sono due nodi da sciogliere: l'aspetto finanziario e quello urbanistico. E ci vogliono tempi certi per una soluzione».
Secondo Maria Teresa Baldini della Lista Maroni «bisogna necessariamente valutare se si ritiene necessario l'aiuto della Regione». Con un attacco a Milano: «Non dobbiamo infatti dimenticare che la Lombardia non deve solo rispondere alle esigenze di Milano ma a tante altre realtà sanitarie distribuite sul territorio».
A opporsi è soprattutto la sinistra.

L'assessore De Cesaris ha ricordato i vincoli urbanistici stretti del parco Sud e ha escluso operazioni di housing sociale nell'area. Sulla scia la vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi, del Pd: «Non si può non rilevare lo stridore tra l'entità del progetto e l'ingarbugliata situazione urbanistica».

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