Latorre resta ricoverato in ospedale E su Facebook pubblica un Tricolore

È rimasto anche ieri ricoverato al Policlinico San Donato Massimiliano Latorre, il fuciliere di Marina sottoposto a un intervento chirurgico per un'anomalia congenita al cuore. Ieri la visita dell'assessore regionale alla Salute Mario Mantovani e giornata trascorsa con la moglie, cambiando fra l'altro l'immagine di copertina del profilo Facebook con un Tricolore della Marina esposto sul balcone (forse di casa sua) per celebrare la Giornata nazionale della Bandiera. «Onore a chi è orgoglioso di essere italiano» e «la nostra Bandiera vivente siete voi, Massimiliano e Salvatore» due dei commenti postati ricordando il suo commilitone Girone ancora trattenuto in India. Latorre è stato sottoposto a un intervento per la chiusura del «forame ovale pervio», un'anomalia cardiaca congenita dal cardiologo Mario Carminati, lo stesso che nel 2011 operò il calciatore Antonio Cassano per la stessa patologia. Il decorso è stato definito tranquillo, nella norma.

Dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni la notizia che «l'Italia ha presentato una nuova petizione» per estendere il permesso concesso a Latorre a restare in Italia per motivi di salute fino a lunedì. «Le condizioni di salute sono sotto gli occhi di tutti - ha detto Gentiloni -, quindi ci sono tutte le ragioni per una nuova petizione». Aggiungendo che «il dialogo con l'India è in corso, ma i risultati ottenuti finora non sono stati soddisfacenti e non quelli che speravamo. Adesso ci aspettiamo una risposta dalla Corte Suprema indiana, soprattutto dal punto di vista umanitario». Di ieri la notizia di un colloquio tra il presidente della Corte H.L. Dattu e l'avvocato K.T.S. Tulsi che gli ha ricordato che per la sua gravità l'intervento chirurgico è stato anticipato al 5 gennaio e che per questo si chiedeva di discutere il rinvio del ritorno in India previsto per il 12 gennaio.

«Va bene - ha risposto il presidente della Corte - venite lunedì». Al che il legale ha provato a proporre un anticipo, ma Dattu è stato irremovibile: «Lunedì, ne discutiamo lunedì!». Quando ormai Latorre dovrebbe già essere in India.