L'economia va, il lavoro no Ma Milano vede lo spiraglio

L'economia va, il lavoro no Ma Milano vede lo spiraglio

Non siamo ancora fuori dal tunnel. Sì perchè se l'economia dà segnali di lieve ripresa, ma non si arresta l'emorragia di posti di lavoro. Se anche Milano registra quasi tutti numeri migliori rispetto alla media nazionale, la disoccupazione non diminuisce. E allargando l'analisi alla Lombardia, il quadro è anche peggiore, da quanto riporta il rapporto «Il lavoro a Milano» presentato da Assolombarda in collaborazione con le parti sociali.
Nel 2013 la percentuale dei senza lavoro è stata del 7,7% in città e del 8,1% a livello regionale. È vero che la media nazionale è del 12%, ma anche che nel 2011 gli stessi parametri erano fermi al 6% e al 5,8%. E per i giovani, la fascia dai 15 ai 24 anni, la situazione è anche più buia: il tasso di disoccupati è fissato al 30%, contro il dato nazionale del 42%. «Questo succede anche perché i nostri giovani cominciano tardi a lavorare – ha sottolineato Danilo Margaritella, segretario generale Uil Milano – si potrebbe provare a cambiare il sistema iniziando a importare il modello tedesco sull'esempio dell'Enel che con un progetto di formazione li porta per dei periodi in azienda prima che sia finito il percorso scolastico».
«Dobbiamo riuscire a trasmettere ai giovani – ha rimarcato Danilo Galvagni, segretario generale Cisl Milano – l'importanza della conoscenza del background aziendale».
Ma le brutte notizie non sono finite: a febbraio sono state approvate 25,3 milioni di ore di cassa integrazione in Lombardia, con un incremento del 20,6% rispetto allo scorso gennaio e del 23% rispetto allo stesso mese del 2013. Nell'anno appena trascorso, solo nell'area milanese, le ore di CIG erano state 68 milioni.
Un quadro non proprio roseo, dove però ci sono anche buone notizie come ha evidenziato Mauro Chiassarini, vicepresidente di Assolombarda: «Vediamo dei dati positivi sia per quanto riguarda la continua diminuzione degli incidenti sul lavoro, che per l'alto tasso di lavoratori qualificati nell'area milanese che per l'incremento della presenza di studenti stranieri».
Infatti dal 2007 al 2013 sono diminuiti del 30% gli incidenti sul lavoro, per un totale di 36,482 di cui un quinto accaduti in itinere. Per quanto riguarda invece il tasso di occupazione dei laureati, il dato ha raggiunto il 76% nel 2012 contro un 65% dei diplomati. E per quanto riguarda l'analisi del mercato del lavoro milanese, è intervenuto anche Michele Angelo Verna, direttore generale di Assolombarda: «Tra i punti di forza che lo contraddistinguono e lo rendono più dinamico e reattivo, va sicuramente segnalata l'alta partecipazione femminile e la presenza di ben dodici atenei, di cui sette a Milano, di alto livello in tutto il territorio regionale».
E in queste università sono sempre di più gli studenti stranieri: se nel 2008 erano 11mila, nel 2012 invece sono arrivati a 16mila.

Sulla formazione le varie istituzioni vogliono lavorare ancora senza però buttare soldi a pioggia: «Siamo contrari allo spreco di fondi pubblici per la formazione – ha affermato Graziano Gorla, segretario generale Cgil Milano – che vengono erogati in ordine sparso».

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