Via alle cure dei pazienti Covid con trattamenti monoclonali. Un altro passo avanti nella guerra di posizione contro il Covid.
I dati di ieri confermano una certa stabilizzazione della situazione epidemiologica e sanitaria. Moltissimi i tamponi eseguiti: 60.804 (di cui 40.139 molecolari e 20.665 antigenici). Il totale dei tamponi eseguiti da inizio pandemia sfiora gli 8 milioni. I nuovi positivi di ieri sono 5.077, con un tasso di positività dei test che si attesta all'8,3%.
Guariti e dimessi del giorno sono 2.400, per un totale che è arrivato a 583.133 (6.287 dimessi e 576.846 guariti).
Per quanto riguarda gli ospedali, i ricoverati Covid sono 848, aumentati di tre unità dal giorno prima. I ricoverati in reparti diversi dalla terapia intensiva sono a ieri 7.111 (con una riduzione di 21 unità). I decessi, che hanno già superato quota 30mila, sono ora 30.285 (cento in un giorno, ancora moltissimi).
Nelle cure, arriva ora un altro strumento. «Un'altra arma - commenta la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare Letizia Moratti - in questo caso come terapia, da mettere in campo nella nostra sanità di guerra contro il Covid».
Gli anticorpi monoclonali - spiega la Regione - sono proteine in grado di neutralizzare gli antigeni, cioè quelle sostanze estranee all'organismo, come virus e batteri. Questi anticorpi sono di estremo interesse perché possiedono affinità altamente specifica per combattere il Covid legandosi facilmente al virus che viene così neutralizzato.
«A oggi - aggiunge Moratti - tra Asst, Irccs pubblici e privati accreditati, in Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all'Asst Valtellina e Alto Lario. Sono poi in attesa di autorizzazione altre cinque Asst. Autorizzazione che di fatto andrà ad ampliare la platea di persone, affette da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi e moderati, che potranno essere curate con queste modalità».
Il via libera di Aifa e del Ministero della Salute alle cure a base di anticorpi monoclonali è arrivato febbraio e la selezione del paziente è affidata ai Medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e più in generale ai medici (medicina interna, malattie infettive e pneumologia) che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con questi pazienti che poi saranno presi in carico dalle struttura ospedaliere e ambulatoriali.
«Si tratta di una nuova frontiera per fronteggiare la terza ondata Covid che sta colpendo fasce di popolazioni più giovani
cercando di scongiurare così una maggiore ospedalizzazione - conclude Moratti - Una tappa importante verso le Biotecnologie, del resto in Italia e in Lombardia ci sono le competenze per sviluppare questo tipo di innovazione».
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