"Luce e gas, meno lavori a domicilio"

I sindacati chiedono tutele. E un piano in caso di contaminazione

"Luce e gas, meno lavori a domicilio"

Gli operatori di Unareti-A2a chiedono di «ridurre al minimo» la manutenzione ordinaria sulle rete di Elettricità e Gas e i lavori presso le utenze a domicilio. Se sono urgenti, le squadre di pronto intervento pretendono di avere in dotazione guanti monouso in nitrile, maschere ffp3 (modello chirurgico) e tute tyvek. Il rischio di esporsi all'epidemia sta mettendo in agitazione anche i dipendenti Amsa, specialmente dopo che l'azienda ha comunicato le «misure per limitare gli assembramenti». Tra queste c'è anche l'accesso temporaneamente sospeso ai locali spogliatoio a partire da martedì e fino a nuova comunicazione in tutte le sedi operative. Viene chiuso già da domani invece il servizio mensa, ai lavoratori sarà riconosciuto un ticket giornaliero da 11 euro. Gli operatori del servizio igiene non accettano di recarsi al lavoro e tornare in divisa, senza la possibilità di lavarsi e con il rischio di portare a casa abiti «contaminati». Se non saranno trovate soluzioni alternative il timore è che si verifichino parecchie assenze dal lavoro a partire da inizio settimana. La stessa misura anti assembramento è prevista anche nelle sedi Unareti-A2a, e Cgil, Cisl e UIl hanno già presentato un documento di protesta. I sindacati chiedono innanzitutto di attivare «rapidamente per tutti i lavoratori in grado di farlo le modalità di smart working straordinario». Poi la «necessità di monitorare e prevedere la riduzione degli interventi di manutenzione per le Zone Lavori Elettricità e Gas», di «individuare modalità di gestione delle attività e delle sale operative e di controllo in caso di emergenza grave o di contaminazione», la «verifica e la disponibilità di maschere e dispositivi anti contagio» (ce ne sono mille «formalmente disponibili» nel magazzino di Brescia ma «non possono essere prelevate dai reparti a contatto con il pubblico come i letturisti, l'azienda deve provvedere alla distribuzione») e il continuo monitoraggio della sede di Orobia dove si sono già riscontrati due casi.

Raccoglie l'allarme dei lavoratori il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico che chiama in causa anche il sindaco Beppe Sala per contenere la diffusione del virus in città: «Parchi pieni, centri

commerciali affollati, palestre chiuse che organizzano ritrovi sportivi ai giardini. Perchè non ha ancora dato ai vigili l'ordine di pattugliare i luoghi dove in questi giorni si creano asembramenti come se nulla fosse?».

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