Cultura e Spettacoli

"L'ufficiale e la spia" ovvero Dreyfus

Tre premi César e una valanga di polemiche. Quando è stato annunciato il premio alla regia a Roman Polanski, più d'uno ha abbandonato la sala

"L'ufficiale e la spia" ovvero Dreyfus

Tre premi César e una valanga di polemiche. Quando è stato annunciato il premio alla regia a Roman Polanski, più d'uno ha abbandonato la sala. Tra questi la protagonista e la regista di Ritratto della giovane in fiamme - Adèle Haenel e Celine Sciamma, compagne d'arte e di vita - e la presentatrice della cerimonia, andata così in fumo. Le accuse di stupro che pendono sul capo di Polanski hanno innestato un'energica protesta contro il verdetto a favore di un film in cui tratti autobiografici si innestano tra le pieghe del caso Dreyfus.

L'ufficiale e la spia, da giovedì disponibile in versione home video in edizione combo - blu ray e dvd - per merito di Eagle pictures, entra dunque nelle case e a disposizione dei collezionisti, accompagnato dalla bufera che non smette di seguire le orme del suo regista.

Di origini ebree, come del resto Dreyfus, Polanski mette a fuoco il tema della giustizia da una prospettiva particolarissima. Un ufficiale antisemita, interpretato da Jean Dujardin, premio Oscar per The artist, si adopera per scagionare Dreyfus dalle ingiuste accuse di cui è bersaglio. In buona sostanza, rende onore all'equità dei principi a dispetto delle proprie simpatie. Difficile non leggere un messaggio indiretto di Polanski ai suoi innumerevoli detrattori, non certo per demeriti artistici quanto per i sospetti e presunti abusi sessuali che gli vengono addebitati.

Sceneggiata già nel 2013 da Robert Harris, l'opera è approdata sugli schermi solo l'anno scorso per ritardi nella produzione. Il binomio Harris-Polanski aveva già regalato al cinema L'uomo nell'ombra nel 2010, ora il bis su un biopic di cui lo scrittore è già stato autore in un recente libro al quale il regista si è ispirato.

In Italia, che ha tenuto a battesimo la prima mondiale de L'ufficiale e la spia alla Mostra di Venezia, il film ha incassato al botteghino più di tre milioni e 200mila euro in oltre due mesi di proiezioni, dal 21 novembre al 2 febbraio. Su base mondiale il ricavo supera i 18 milioni di dollari a fronte di un investimento stimato in 25 milioni di euro. Adesso produzione e distribuzione si rivolgono agli amatori con un prodotto di altissima qualità delle immagini disponibile in lingua originale e in italiano con l'unico difettuccio di non avere contenuti extra.

Peccato.

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