(..) al Comune (in campo Bnp Paribas, cassa depositi e prestiti e Bei) e oltre la data si perderebbe il contributo statale di 173 milioni. Ma sono già in campo i comitati, i presidi al quartiere Solari sono l'antipasto. Le talpe attraverseranno - per dire - viale Argonne, piazza Tricolore, zona San Babila. Disagi sul traffico e non solo. A «turbare» gli ambientalisti di sinistra è la conta degli alberi da sacrificare: più di 700. Giorni fa in una riunione tra l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran, fan dell'opera, e il gruppo del Pd il consigliere verde Carlo Monguzzi ha imposto «non più di 100 piante da tagliare». Impossibile. Ma anche altri Democratici con varie ragioni hanno criticato il progetto. Una spaccatura che si ripropone in giunta, con l'assessore Franco D'Alfonso (Commercio), Francesca Balzani (Bilancio) e il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che passerebbero volentieri la palla al prossimo sindaco, per Maran e Carmela Rozza (Lavori pubblici) è impossibile fermare tutto ora, semmai si possono studiare interventi di mitigazione nei quartieri, dopo aver chiuso la partita dei finanziamenti. Mm ha già consegnato al sindaco un dossier con le variazioni possibili sulla cantierizzazione per ridurre l'impatto su traffico e verde.
E Pisapia non nasconde i due nodi principali. Quello finanziario in primis: il finanziamento privato dovrebbe ammontare a 492 milioni sui 1.850 di costo previsti, tolta la quota a carico dello Stato il resto pesa sul Comune. E per restituire i mutui con gli interessi e coprire i costi di gestione dovrà prepararsi a investire 100 milioni all'anno per 22 anni. Il secondo «blocco» sono appunto le proteste dei comitati. Il sindaco parla a margine della festa per la M1: «Abbiamo visto quanti cantieri hanno deturpato allora la città, ci sono stati anche allora molti disagi e proteste, basta andare a leggere i giornali di quegli anni prima dell'inaugurazione. Ma poi c'è stato un grande festeggiamento e adesso ringraziamo chi ci ha lavorato. Dobbiamo cercare di lavorare conciliando esigenze diverse. Sarà fatto il possibile per raggiungere il punto di equilibrio tra esigenze diverse». E tra queste esigenze «è del tutto evidente che c'è anche quella del bilancio della città: non si può pensare solo al presente ma guardare anche al futuro. La M1 fu creata senza fondi dall'esterno, concorsero anche i milanesi, oggi in un momento di crisi è impossibile». Per D'Alfonso «ci sono dei problemi, altrimenti il closing finanziario sarebbe stato chiuso nel 2009. Se siamo arrivati al 2014 significa che qualcosa che non corre sui cuscinetti a sfera c'è. E l'unica scadenza da rispettare è quella del 31, non ne abbiamo altre». Per Maran «certamente oggi non rifaremmo lo stesso piano votato nel 2008, ma è meglio avere le infrastrutture che non averle».
É «preoccupante - rimarca il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella - che il sindaco dichiari che va presa una decisione.
É un passo indietro, pensavano che dopo l'ok in giunta la realizzazione non fosse in alcun modo in discussione, ci viene il dubbio che la giunta stia cercando una via d'uscita per far saltare un'opera che per noi deve andare avanti senza esitazioni. Chiediamo che sia convocato subito un Consiglio straordinario».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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