Cronaca locale

Mantovani incompatibile «Lascio il Senato entro un mese»

Mantovani  incompatibile «Lascio il Senato entro un mese»

Nulla di imprevisto perché la decisone era scontata, ma nella seduta di ieri la giunta delle elezioni, l'organismo della Regione presieduto dal consigliere del «Patto civico Ambrosoli» Roberto Bruni e che deve verificare ineleggibilità e incompatibilità dei componenti del parlamentino, ha deciso di avviare le procedure per la contestazione a Roberto Anelli (Lega Nord) e Mario Mantovani (Pdl). Nel primo caso data dalla carica di sindaco di Alzano, in provincia di Bergamo, ancora ricoperta dall'esponente del Carroccio, mentre per Mantovani che attualmente è anche vice presidente della giunta Maroni e assessore regionale alla Sanità, l'incompatibilità è doppia. Mantovani è, infatti, sindaco di Arconate nel Milanese dal 2001 e senatore riconfermato alle ultime elezioni politiche. Ora le questioni procedurali, con la giunta che trasmetterà la delibera agli interessati i quali, dal momento della notifica, avranno dieci giorni di tempo per produrre le proprie osservazioni o per eliminare la causa delle incompatibilità, presentando le dimissioni da una delle due cariche. In caso di conferma del giudizio di incompatibilità, la giunta avrà dieci giorni di tempo per inviare una relazione al consiglio regionale con la proposta di dichiararli incompatibili.
Immediata, però, la risposta di Mantovani che ha confermato che le sue dimissioni da senatore arriveranno «nei tempi previsti. Entro una decina di giorni, al massimo fine mese». Mentre per quanto riguarda la carica di sindaco di Arconate «è già stato avviato il procedimento di decadenza». Aggiungendo che «non appena riceverò la comunicazione, prenderò una decisione». Nessun dubbio su quale sarà. «Le dimissioni da senatore. E anche presto». Abbandono che seguirà quello già formalizzato da sindaco di Arconate. Per quanto riguarda i suoi emolumenti, invece, Mantovani per evitare le polemiche ha voluto precisare che come per legge sempre succede in questi casi, in questo periodo ha ovviamente percepito soltanto la «busta paga» da senatore, non ricevendo quindi alcun compenso né per l'incarico in Regione, né per quello da sindaco. Attività, quest'ultima, «svolta senza compenso anche in passato».

Mantovani, infatti oltre che sindaco era già senatore e sottosegretario del governo Berlusconi.

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