Prima la polemica sul convegno dedicato alla difesa della famiglia tradizionale e organizzato per il 17 gennaio con i loghi di Regione ed Expo e conclusioni del governatore Roberto Maroni e del presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, poi quella sulla mancata abolizione dei ticket sulla sanità che, per il Pd, Maroni avrebbe promesso e poi non mantenuto. È stata una settimana ad alta tensione (soprattutto sui giornali) e una vigilia poco rassicurante pensando alla prossima discussione di un pilastro fondamentale come la nuova organizzazione della sanità.
Per questo la risposta di Maroni alle accuse di non aver rispettato patti e programma non si è fatta attendere. «Nel 2014 - ha scritto ieri su Facebook - abbiamo abolito i ticket sanitari a 800mila anziani lombardi e tenuto aperto gli ambulatori per visite ed esami tutti i giorni fino alle 22 e la mattina di sabato e domenica». Fin qui il resoconto di iniziative della Regione spesso ricordate con soddisfazione, poi la replica alle polemiche. «Renzi a luglio promette di dare alla Lombardia 500 milioni in più per la sanità (grazie ai costi standard). Ottimo, penso, posso eliminare del tutto i ticket ai lombardi. Poi improvvisamente, a dicembre, Renzi si rimangia la promessa e toglie alla sanità lombarda più di 700 milioni con la legge Finanziaria». Toni duri con il governo, ma anche con i giornalisti («ben pagati» e «in malafede»). «Una truffa bella e buona: Renzi cambia gli accordi già presi e ci costringe a fare miracoli per non chiudere ospedali e non aumentare ticket e tasse regionali. Ed ecco che, invece di ringraziarmi per essere riuscito (nonostante i tagli bestiali di Renzi) a non aumentare le tasse locali e a mantenere l'operazione Ambulatori aperti per tutto il 2015, il Pd e i soliti giornalisti ben pagati mi attaccano. È incredibile. Oppure è solo molto italiano: la Lega dà fastidio ed ecco allora i giornali schierati con i soliti pregiudizi, le solite falsità, la solita propaganda. Ma non mi interessa: io vado avanti per la mia strada, quella della concretezza, senza farmi distrarre né tantomeno condizionare da tanta prevedibile malafede». A bilancio, quello approvato a fine anno in Regione, rimangono i 17 miliardi e 920 milioni di euro per il sistema sanitario e socio-sanitario.
«Regione Lombardia - lo appoggia la coordinatrice di Fi Mariastella Gelmini - rappresenta un modello di governance che ha raggiunto i migliori risultati in Europa su indici fondamentali, dalla sanità alla promozione del territorio, dalle infrastrutture all'ambiente». E «anche sui ticket sanitari sono certa che centrerà l'obiettivo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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